«Il presidente Vincenzo De Luca ha avuto la percezione della gravità del problema. Non ci sono state fasi in cui abbiamo detto” la Campania non si ferma”. Al contrario ci siamo posti il problema di contenere il rischio. Abbiamo perciò avuto piena la consapevolezza che la Campania ha caratteristiche di fragilità particolari che rispetto a questa emergenza andavano tenute in grande considerazione.
Siamo la principale regione del Sud, la seconda per popolazione d’Italia, abbiamo realtà che hanno un carico insediativo tra i più alti di Europa con conformazioni urbane molto particolari. Abbiamo un sistema sanitario che risente di anni di tagli. Perché in questi anni si è affrontata la sanità con la logica del ragioniere, senza comprendere che commissariando la salute dei cittadini sono stati tagliati i servizi essenziali.
Rispetto al Covid-19 siamo stati obbligati ad adottare misure anticipatorie ed in certi casi più ristrettive di quelle adottate dal governo nazionale. Questo è stato importantissimo per contenere i danni». E’ questa l’analisi di Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Giunta Regionale della Campania con delega all’Ambiente, ospite di Claudio Gubitosi, direttore di Giffoni Opportunity, nell’ambito del talk #GiffoniAunMetroDaTe, campagna di comunicazione pensata proprio per questa fase di emergenza in atto.
Ora siamo alle porte della fase 2. C’è, come sottolineato dal direttore Gubitosi, il grido di dolore dei sindaci che registrano lo sfaldamento del sistema economico e produttivo locale: «A questo scopo – spiega Bonavitacola – abbiamo messo in piedi questo ponderoso piano socio-economico che prevede l’impiego di 900 milioni di euro. Abbiamo chiesto al governo nazionale di poter dirottare su questa piattaforma una parte dei fondi Ue e un pezzo dei Fondi di Sviluppo e Coesione che affiancano le risorse europee sull’infrastrutturazione.
C’è una trattativa in corso per potere attuare questo piano che prevede cose semplici: non diamo vita ad operazioni da premio Nobel della macroeconomia, ma siamo pratici per portare i soldi direttamente nelle tasche dei cittadini. Si tratta di cose molto generaliste, ma efficaci. Penso alla misura sulle pensioni minime. Non è un caso averci pensato. Siamo certi che il nonno con quei 500 euro sarà cosa farci per i suoi cari. E’ una sorta di ammortizzatore sociale diffuso».
L’emergenza Covid-19 porterà cambiamenti in ogni ambito ed in ogni attività e disegnerà il futuro in un modo nuovo, soprattutto per le giovani generazioni, di questo Bonavitacola è certo:
«Giffoni – ha detto – è un evento che ha portato le nostre terre al prestigio in Italia e nel mondo e che ha parlato sempre ai giovani e attraverso i giovani ha rivolto lo sguardo sempre al futuro. Così dobbiamo fare adesso: guardare al futuro dopo l’emergenza. Sicuramente sarà un periodo di cambiamenti radicali. Dovremo cambiare le nostre abitudini, anche nei luoghi di lavoro, attraverso l’impiego dei dispositivi di protezione.
Dobbiamo riorganizzare i nostri orari di vita, diversificandoli per creare meno congestione e di conseguenza predisporre servizi adeguati a questi cambiamenti. Ma soprattutto dobbiamo prevedere una nuova organizzazione dei nostri valori, liberandoci del superfluo, di quella corsa schizofrenica ai consumi inutili. Questo recupero dei valori è una cosa importante che non è un ritorno al passato in senso nostalgico, ma una bella prospettiva per il tempo che verrà».
A cambiare è il rapporto con la natura, con l’ambiente. E’ il messaggi più incisivo che arriva da questi giorni di quarantena con la contrazione dei livelli di inquinamento, i corsi d’acqua che tornano limpidi, la fauna che riprende possesso dei propri spazi:
«A questo riguardo – conclude Bonavitacola – dobbiamo immaginare una nuova e diversa organizzazione produttiva perché l’economia circolare non si riduca ad uno slogan. Questo vale anche nel nostro rapporto con l’ambiente che deve cambiare, introducendo il senso del limite perché noi non siamo padroni del nostro pianeta. Siamo semplici inquilini della Terra che poi dovranno lasciare l’appartamento così come l’abbiamo trovato. Questo deve essere il valore fondante di una stagione che si sarebbe dovuta aprire comunque. Il dramma di questi giorni diventa una straordinaria opportunità di riflessione per tutti noi».
Sono convinto del fatto che se il virus avesse attecchito prima in Campania, anziché in Lombardia, sarebbe stata una carneficina (vista la Sanità che ci ritroviamo come testimoniato anche dall’ultimo servizio di Report).
Fortunatamente abbiamo avuto il tempo di organizzarci e fare tesoro di quanto fatto, in bene ed in male, al Nord.
Da noi qualcuno fa il gradasso ma dovrebbe ringraziare la buona sorte.
Ma lui è molto intelligente e lo sa, ma deve recitare il suo copione.
Anche i parassiti che lo sostengono dovrebbero rendersene conto, ma loro sono costretti in attesa dell’aiutino.
Continuate con la campagna elettorale per ingannare i cittadini.
Si, ed infatti ha salvTo anche Puglia, Calabria, Basilicata, Sicilia e Sardegna
Finiamola con l’auto celebrazione del nulla!
e’ inutile che questi lecchini parlano di campania salva grazie al santissimo de luca,qui il virus ci ha colpiti di striscio altrimenti con la celebrata sanita’ millantata dal governatore era una carneficina.
i primi casi di Covid in campania ci sono stati il 26 febbraio, De Luca ha chiuso tutta la regione una settimana prima dell’esimio avvocato impomatato, mettendo anche in quarantena forzata interi paesi tra le polemiche di tutti i piecori prima che lo facesse il governo.
La banale verità è che ci sono amministratori capaci e amministratori incapaci, e per nostra fortuna in Campania ce n’è uno molto capace.
NO, non ci piaceva, ma la Campania si sarebbe salvata dai contagi indipendentemente da chi se ne attribuisce i meriti: basta vedere Sicilia (5.000.000 di abitanti… e 2000 contagi), poi Puglia, Calabria, Basilicata, Molise, Marche, Abruzzo,ecc, ma le altre Regioni non battono la grancassa perché non stanno in campagna elettorale…
Vediamo invece se questa clausura della Campania salverà invece l’economia traballante e non genererà, come purtroppo avverrà, una crisi socio-economica senza precedenti.
Questo ancora invita i politici a dire la loro, in tutte le situazioni della vita c’è sempre un fattore di fortuna, io dico che la fortuna insieme alle capacità fanno si che alla fine si arrivi ad un rsultato positivo.
Detto questo mi chiedo ma il Gubitosi quando ufficializzerà la notizia che il GFF è posticipato/annullato? Lo so che il Dio Denaro è importante ma hanno annullato le Olimpiadi, il Festival di Cannes ed altre iniziative importanti a livello mondiale, non vorrei che il Nostro, dopo che tutti siamo stati rinchiusi in casa facesse arrivare a Giffoni – Campania una marea di potenziali portatori di COVID-19, qulcuno glielo dicesse al buon Gubitosi che per questo anno deve fare PASSO.
Un’idea gliela voglio dare, lo posticipasse a dicembre, Luci e GFF così non scontenta nessuno.
ma quale capacità non diciamo stronzate; volevo vedere certa gente in lombardia ed in veneto, dove funziona, sia la sanità, sia i rifiuti, sia i trasporti, sia i servizi sociali, e nonostante questo, si sono trovati con migliaia di morti, qui invece si perde tempo a stare in campagna elettorale 5 anni su 5, a dover prendere atto di opere pubbliche mai completate, a dover prendere atto di una sanità, che sta messa come sta messa, ai voglia a dire che avete ereditato questa situazione, non lo metto dubbio, e voi in 5 anni che avete fatto?