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Coronavirus, il caso della Germania: «In appena dieci giorni epidemia sotto controllo»

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La pandemia in Germania è sotto controllo, la capacità di letti in terapia intensiva è intatta e da maggio gli ospedali potranno ricominciare a pianificare le operazioni ordinarie sospese a causa del coronavirus: ad assicurarlo è stato il ministro della salute Jens Spahn, coadiuvato dai dati incoraggianti dell’Istituto Robert Koch che ha annunciato che il fattore R0, l’indice di trasmissione del contagio, è sceso a 0,7, ovvero un malato può contagiare meno di una persona (per sette nuovi contagi ci vogliono dieci malati). L’8 aprile l’indice era 1,3.

 

Le misure adottate stanno danno risultati, la diffusione del contagio da dinamica è diventata lineare ed è «controllabile, più controllabile», ha detto Spahn. Il presidente del RKI, Lothar Wieler, ha avvertito però che«siamo ancora all’inizio della pandemia, abbiamo superato bene la prima ondata ma i contagi possono aumentare». Secondo i dati della Johns Hopkins, i contagiati in Germania sono 139.134, i guariti 81.800 e i morti 4.203. Il dato dei guariti è incoraggiante, il sistema sanitario nazionale regge e «non è mai stato sotto stress», ha detto Spahn. Il numero dei contagi è di 1.000 al giorno. In aumento il numero dei medici infettati, salito al 5%. Per il coronavirus, sarà comunque conservata una capacità di 20-30% dei posti in terapia intensiva. Finora sono stati condotti in Germania 1,7 milioni di test, fino a 350.000 a settimana. Da metà agosto saranno inoltre prodotti 50 milioni di mascherine a settimana: dieci milioni di FFP2 e 40 chirurgiche. In base al piano di alleggerimento delle restrizioni, alcuni esercizi posso riaprire nel rispetto di norme sanitarie e di distanziamento, ma fino al 3 maggio il grosso dell’attività è ferma.

il messaggero

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