Per queste ragioni, l’intera produzione italiana, e campana nello specifico, rischiano di subire un tracollo irreversibile; persino la stagione turistica, ivi comprese le attività balneari, è a repentaglio. Ciò, salvo l’ipotesi di una programmazione tempestiva delle riaperture.
Il Sindacato Sinlai, congiuntamente ad altre organizzazioni sindacali e datoriali, ha risposto all’appello del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che chiedeva alle forze politiche e sociali consigli e proposte per iniziare a programmare e strutturare la ripartenza delle attività dopo la fine della quarantena.
Nello specifico, le suddette organizzazioni hanno avanzato la proposta di far ripartire, pur progressivamente e nel pieno rispetto delle dovute precauzioni e misure anticontagio, nonché mediante l’utilizzo dei necessari dispositivi di protezione, tutte le attività, a decorrere da lunedì 4 maggio.
Segnatamente, si richiede la riapertura delle attività commerciali, ristorative, dei bar, delle attività produttive; nonché delle palestre, delle piscine e dei centri sportivi in genere.
Infine, si richiede la riapertura delle scuole di ogni ordine e grado e delle università, organizzando i turni in modo da garantire il distanziamento sociale e la sicurezza di studenti ed insegnanti.
Le associazioni firmatarie del documento sono: Sindacato Sinlai, Federazione Nazionale Partite IVA (Fenpai), Associazione agricoltura “Lega della Terra”, Associazione Turismo Commercio e Ristorazione (TRC), Unione Italiana Coltivatori (UIC), Associazione Solidarietà Nazionale Campania, Sindacato Atipici (SIDAS), Sindacato Nazionale (SN), Associazione di Promozione sociale IncancellAbili, Associazione “Evita Peron”; comitato Salerno ai Salernitani, Associazione di Promozione Sociale “Trasparenza per Melito”, Associazione di Promozione Sociale “Le Ali”, CNS Fiamma – comitato regionale; Associazione Sportiva Dilettantistica Confsinau.