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Operatori turistici e nuove povertà: ‘Il Comune di Salerno non ci ascolta”

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Ospitalità per il personale sanitario e moria di centinaia di strutture ricettive che non riapriranno dopo l’emergenza ma il Comune non ci ascolta.  Avevamo chiesto al Comune di farsi promotore insieme all’Asl e alla direzione ospedaliera, di un progetto per condividere la messa a disposizione di strutture ricettive extralberghiere da destinare ai tanti medici e infermieri dediti alle attività per l’emergenza covid-19 – dichiara il presidente Abbac  Agostino Ingenito a nome della delegazione di Salerno –

Avevamo proposto che il Comune si rendesse disponibile per garantire un contributo una tantum per il mero costo delle utente, come già avvenuto in accordo con il Comune di Napoli, in tal modo avremmo potuto garantire un mimino di introiti alle tantissime nostre strutture ricettive”. Dall’Abbac anche la richiesta di chiarezza sull’esenzione dei tributi e non una mera proroga e strumenti per adeguarsi a quanto previsto per le sanificazioni e le prescrizioni sanitarie.

“Il Comune si faccia parte attiva con noi per dare un contributo rilevante per evitare il tracollo totale per una stagione ormai compromessa – dichiara Agostino Ingenito –  Non si hanno notizie di azioni che l’ente locale intende mettere in campo per il nostro settore che sarà l’ultimo a poter ripartire. Auspichiamo una convocazione e una maggiore sinergia per salvare tante famiglie che a Salerno vivevano di turismo e che non hanno altri redditi. “Alcuni operatori mi hanno chiesto addirittura una mano per i pacchi alimentari”

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