Proprio per questo FIBA Confesercenti Campania chiede alla Regione Campania, sulla scorta di una rapida interlocuzione nazionale, le linee guida generali ed i punti fondamentali del piano post emergenza per la ripartenza a valere sul comparto turistico e turistico balneare.
Recentemente, dichiara il Presidente Regionale di FIBA Campania Raffaele Esposito, abbiamo immaginato, durante la prima fase di ascolto promossa dalla regione Campania una data ipotetica ovvero quella del 4 Maggio, proprio in queste ore ribadita dal premier Giuseppe Conte nella sua relazione al Senato, per favorire insieme la ripartenza di tutti i settori ed è quindi giusto aspettare le linee guida a valere su tutti i territori e non affrettarsi con fughe in avanti isolate che vanno soltanto a destabilizzare e pregiudicare il lavoro di prospettiva di tanti imprenditori e della relativa utenza.
Continuiamo a fare la nostra parte con senso di responsabilità, prosegue il presidente Esposito e ci appelliamo al buon senso di tutti nel rispetto di quello che le associazioni di categoria, che rappresentano la voce vera delle imprese, hanno richiesto alle istituzioni, idee singole non concertate e non condivise in questa fase possono soltanto aggiungere confusione ed incertezza ad operatori ed eventuali ospiti che forse iniziano ad immaginare timidamente la propria destinazione turistica regionale, e proprio per questo a livello nazionale e regionale ci attendiamo rapide risposte in linea con le tempistiche concordate.
Il nostro appello, conclude il Presidente Esposito, è volto alla chiarezza, le nostre imprese, i nostri imprenditori con scelte ponderate e difficili, perché si avverte il peso della responsabilità sociale, stanno purtroppo valutando anche la possibilità di restare chiusi poiché non percepiscono in questa babele di proposte che circolano sul web, una regia istituzionale ben definita a partire da quella nazionale che dovrà assicurare a quella a noi più vicina ovvero quella regionale, le linee guida e le proposte che non devono essere fuori dalla realtà ma in linea con gli aspetti territoriali, economici e di sostenibilità, delle comunità turistiche coinvolte. Le iniziative fin qui avanzate singolarmente invece non fanno altro che alimentare il triste orientamento ad una chiusura ragionata e volontaria.
Siamo convinti che la vera azione di chiarezza e uniformità verticistica regionale, da pervenire entro la data stabilita, possa finalmente sciogliere i dubbi delle imprese e contribuire salvare parte di questa prossima stagione turistica.
1) chiusi bar e ristoranti sui lidi garantendo acqua potabile con, vere, fontanine gratis. Al massimo mettere chioschi aperti direttamente in spiaggia fermo restando le, vere, fontanine;
2) chiuse piscine;
3) eliminazione cabine, nella maggior parte dei casi fatiscenti, magari per sempre, per lasciare più spazio agli ombrelloni ed alla spiaggia (solo spogliatoi),
4) un ombrellone a nucleo familiare (e non a 12/15 persone) LASCIANDO INALTERATI i prezzi;
visto che vi trovate chiedete:
– di aumentare il costo delle irrisorie concessioni demaniali per spiaggia e strutture fisse (SENZA AUMENTARE I PREZZI);
– abolizione delle proroghe delle concessioni;
– vista la necessità delle spiagge, anche la detraibilità fiscale dei costi degli abbonamenti / ingressi ……………..
non è detto che si deve per forza guadagnare centinaia di migliaia di euro l’anno usufruendo di pregresse ingiustificate agevolazioni sfruttando il bene comune, IL MARE!
queste solo alcune delle proposte (che naturalmente non proporrete mai in quanto contro i vostri interessi economici) da proporre alla regione e al ministero
E quindi se non hai i soldi per pagare L ombrellone devi restare a casa.
Quindi ricapitoliamo.
Secondo voi io che abito a 20 metri dal mare, dopo due mesi a casa, non faccio una corsa e mi butto a cufaniello?
Ma fate i seri.
A mare o tutti o nessuno
Pisciajuo, hai pienamente ragione!