Il lungo periodo di chiusura – sottolinea la Coldiretti – sta pesando su molte imprese dell’agroalimentare Made in Italy, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.
La possibilità di anticipare le aperture con il via libera alle vendite per asporto rappresenta – continua la Coldiretti – una importante opportunità considerato che la food delivery genera da sola un fatturato di 350 milioni di euro con aumenti a due cifre già prima della pandemia. La spesa degli italiani per pranzi, cene, aperitivi e colazioni fuori casa prima dell’emergenza coronavirus – conclude la Coldiretti – era pari al 35% del totale dei consumi alimentari degli italiani.