Stasera parla Conte: il premier illustra la ‘fase 2’

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Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte farà una conferenza stampa a Palazzo Chigi alle 20.20 sulla fase due dell’emergenza Coronavirus.

In corso intanto la cabina di regia, in videoconferenza, tra il premier Giuseppe Conte e le delegazioni di Regioni, Anci e Upi. Alla riunione partecipano anche il ministro della Sanità Roberto Speranza e il titolare degli Affari Regionali Francesco Boccia. In mattinata riunione tra il premier Giuseppe Conte e i capi delegazione della maggioranza per definire le misure per la fase 2.

VISITE AGLI AMICI E PARENTI
Il governo va verso la riapertura il 4 maggio, del comparto manifatturiero di quello edile pubblico e privato e del commercio all’ingrosso funzionale al settore manifatturiero e all’edilizia. Sarà possibile muoversi dentro la propria regione. Sì alle visite ai parenti purché non siano riunioni di famiglia, ha detto Conte.

TAKE AWAY PER BAR E RISTORANTI
Sempre dal 4 riapriranno bar e ristoranti ma solo per il servizio ad asporto. Per parrucchieri ed estetisti, invece, la riapertura non sarà possibile prima di giugno.

I MEZZI PUBBLICI

Sui mezzi pubblici sarà obbligatorio l’uso della mascherina “anche di stoffa”. Maggior frequenza dei mezzi pubblici nelle ore di punta. È quanto previsto nelle linee guida messe a punto dalla ministra dei trasporti Paola De Micheli e che verranno allegate al dpcm sulle riaperture. Sui mezzi, dagli autobus alle metropolitane, inoltre, è previsto un numero massimo di passeggeri, in modo da rispettare la distanza di un metro, e la presenza di marker sui posti a sedere per segnalare quelli che non possono essere usati. Su questo punto i sindaci, però, non si trovano d’accordo: «Chi controllerà sui mezzi pubblici? La polizia municipale non ne ha le forze». Sempre i primi cittadini, capitanati dal presidente dell’Anci Antonio De Caro, hanno chiesto al premier di «estendere l’uso delle mascherine, anche per strada. Non solo sui mezzi pubblici».

ATTIVITA’ MOTORIA
Da 4 maggio, inoltre, dovrebbe essere permessa l’attività motoria ma solo individuale (a meno che non si tratti di minori o di persone diversamente abili) e la ripresa degli allenamenti per gli sport professionistici.

L’ALLARME
Durante la riunione della cabina di regia con i principali sindaci italiani, Conte li ha anche messi in guardia su un possibile ritorno delle misure di contenimento. L’indice di contagio R0 sarà monitorato settimanalmente, se dovesse risalire il governo sarà costretto a ritornare alle chiusure e al distanziamento sociale.

CANTIERI
«Risposte chiare per gli Enti Locali dalla cabina di regia di oggi, esprimo soddisfazione per il protocollo sulla riapertura dei cantieri in sicurezza, sottoscritto da Anci, sindacati e aziende con la ministra De Micheli anche prima del 4 maggio»: lo sottolinea il vicepresidente vicario dell’Anci, Roberto Pella, sull’incontro della Cabina di Regia di oggi. Pella giudica con favore «l’utilizzo delle mascherine come dispositivo di salute e come gesto di rispetto e responsabilità verso il prossimo», peraltro con «un prezzo calmierato senza speculazioni, con una aliquota fiscale adeguata, e l’approvvigionamento assicurato a tutti gli ottomila Comuni d’Italia che, nei centri più piccoli, potrebbero anche farsi carico della distribuzione, come peraltro già avvenuto»

Tuttavia, insiste Pella, «chiediamo risposte chiare sui dieci punti presentati dall’Anci per assicurare ai comuni risorse certe per far fronte alla spesa corrente e per far ripartire gli investimenti: voglio ricordare, infatti, che i Comuni sono i principali investitori pubblici, con una capacità di resa e rapidità non presenti negli altri livelli di governo. E poi nel prossimo decreto – segnala ancora l’esponente Anci – vanno assicurate ai Sindaci ulteriori risorse per far fronte all’emergenza economica sociale come, ad esempio, il rifinanziamento dei buoni spesa. In particolare per i Comuni di minore dimensione demografica non metropolitani le risorse dovranno servire a colmare il divario digitale; supportare lo smart working e forme di sostegno famigliare a chi non ne può usufruire; pianificare la mobilità pubblica, specie per i pendolari dei treni, o della mobilità condivisa; potenziare reti territoriali di cura e assistenza».

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