Sono loro gli specialisti della cronicità, della presa in carico globale del paziente e della sua famiglia, ma non hanno, purtroppo, nella stragrande maggioranza dei casi neppure i mezzi di protezione individuale e molto spesso non hanno nemmeno direttive chiare dalle aziende sanitarie locali in cui operano.
Eppure, anche loro, sono in prima linea nella gestione di quest’emergenza, dal triage telefonico al monitoraggio dei pazienti a domicilio. Il ruolo del medico del territorio in questo momento di sovraffollamento dei presidi ospedalieri è, infatti, cruciale per gestire efficacemente a domicilio tutti quei pazienti che non avendo sintomi di allarme non richiedono cure ospedaliere.
Appare, allora, indispensabile che la regione fornisca loro i necessari DPI e le attrezzature imprescindibili quali, ad esempio, i rilevatori a distanza della temperatura, o, quantomeno, li metta in condizione di reperirli e poi di acquisirli a prezzi calmierati. Non è tollerabile che chi è primo presidio sanitario sul territorio venga completamente abbandonato al proprio destino, senza alcun supporto e senza mezzi e strumenti per svolgere con professionalità l’importante funzione cui è chiamato.
Lo scrive Roberto Celano – consigliere provinciale e comunale di Salerno.
Celano!!!!! Giusto perche’ devi fare il bello è pure perche’ alla regione c’e’ il nemico De Luca, ma non ricordo una sola parola quando in una trasmissione nazionale i tuoi anici di merenda dichiaravano che i medici di famiglia non servivano . NU POCHE E SCUORN NO!!!!
Sono un medico di famiglia!! Io ho mascherine chirurgiche….qui si scherza con la salute degli altri!!! In dotazione non ci arriva niente, dovrebbero informare i pazienti che pensano che noi non vogliamo lavorare!! Vergogna!!! Informate i cittadini!!!