Sono loro gli specialisti della cronicità, della presa in carico globale del paziente e della sua famiglia, ma non hanno, purtroppo, nella stragrande maggioranza dei casi neppure i mezzi di protezione individuale e molto spesso non hanno nemmeno direttive chiare dalle aziende sanitarie locali in cui operano.
Eppure, anche loro, sono in prima linea nella gestione di quest’emergenza, dal triage telefonico al monitoraggio dei pazienti a domicilio. Il ruolo del medico del territorio in questo momento di sovraffollamento dei presidi ospedalieri è, infatti, cruciale per gestire efficacemente a domicilio tutti quei pazienti che non avendo sintomi di allarme non richiedono cure ospedaliere.
Appare, allora, indispensabile che la regione fornisca loro i necessari DPI e le attrezzature imprescindibili quali, ad esempio, i rilevatori a distanza della temperatura, o, quantomeno, li metta in condizione di reperirli e poi di acquisirli a prezzi calmierati. Non è tollerabile che chi è primo presidio sanitario sul territorio venga completamente abbandonato al proprio destino, senza alcun supporto e senza mezzi e strumenti per svolgere con professionalità l’importante funzione cui è chiamato.
Lo scrive Roberto Celano – consigliere provinciale e comunale di Salerno.