Inoltre insieme alla capogruppo Irbm è stato già rinnovato sia ai partners del progetto che al Governo italiano l’impegno di continuare a mettere la propria expertise specifica e la propria capacità produttiva a disposizione del programma al fine di supportare le successive fasi di sviluppo, validazione e produzione del vaccino”.
L’accordo prevede che se il candidato vaccino di Pomezia si dimostrerà sicuro ed efficace e otterrà il via libera dalle autorità sanitarie mondiali, allora AstraZeneca si occuperà di avviare la produzione in larga scala.
Intanto la sperimentazione del vaccino va avanti ed è già cominciata su volontari sani. Piero Di Lorenzo, presidente della Irbm di Pomezia, ha dichiarato all’agenzia Lapresse che se tutto va bene a settembre il vaccino per il coronavirus sarà pronto per essere utilizzato su larga scala.
I tempi, in ogni caso, sono legati a mille variabili: “Quello che si può dire, è che in questo momento sono in corso i test clinici sull’uomo, su 520 volontari sani e si sta già predisponendo la partenza di un test clinico su 3000 volontari sani. Noi siamo molto attivi nel produrre e distribuire le dosi necessarie di vaccino alla sperimentazione, e se questi test daranno un responso positivo, entro fine settembre potremmo avere il vaccino”.