In silenzio e senza l’abbraccio che gli avrebbe tributato il “suo” mondo del teatro, il regista e animatore dello spettacolo Gino Esposito sarà tumulato presso il cimitero di Sarno dove era nato poco più di 77 anni fa. Il sentimento collettivo, espresso dai social – come scrive il quotidiano “Il Mattino” – non lascia dubbi sull’affetto che il patron del teatro Arbostella aveva saputo nel corso degli anni suscitare.
La compagnia Gruppo Umoristico Salernitano, che Esposito aveva creato nel 1976, divenuta poi Teatro Comico Salernitano, era la vera casa di Gino. Da qui, con garbo e riservatezza, continuava la sua missione: mettere su spettacoli, portare pubblico a teatro.
«Ci conoscevamo dal 1970 – ha confidato, tra i tanti, un commosso Ugo Piastrella del Teatro Nuovo – Gino era come un fratello ed è stato mio compare di cresima. Venne al Verdi, stavo per entrare in scena, mi chiese di fare il tecnico luci: lavorava alla Sip, era pratico, accettai l’offerta. Nacque poi il Ridotto, dove ci alternavamo nella regia. È stato l’artigiano del teatro: faceva tutto, dalle scenografie ai costumi, alle scarpe ed era capace di far recitare persino persone di 70 o 80 anni che avevano il sogno del teatro nel cassetto».