LA STORIA
Il Principe Gisulfo I di Salerno, chiamato a dirimere la lotta tra gli abitanti di Velia, dove nei pressi della chiesetta “ad duo flumina” fu ritrovato il corpo di S. Matteo, e quelli di Capaccio, dove il vescovo Giovanni di Paestum si era trasferito e aveva fatto trasportare il corpo del Santo, perché Paestum era diventata una fetida palude, decise che il corpo del Santo fosse portato a Salerno, capitale del suo Principato.
Questo avrebbe messo fine alle lotte intestine tra gli abitanti del luogo e, soprattutto, avrebbe dato lustro e protezione al suo Principato contro i nemici, le ricorrenti pestilenze e i disastri naturali, come si pensava allora. Era il 6 maggio 954 quando il vescovo Bernardo e il Principe Gisulfo I, con il popolo festante che andò incontro al corteo agitando in festa grandi fasci fiori, i columbri, accolsero le spoglie dell’Apostolo, Evangelista e Martire, Matteo.
Sulla sua tomba sarà costruito poi il maestoso Duomo, voluto da Roberto il Guiscardo, progettato dall’Arcivescovo Alfano I e consacrato da Papa Gregorio VII. Questa sera alle ore 19,00 in Cattedrale, l’Arcivescovo presiederà la S. Messa.