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Scandalo all’Agenzia delle Dogane di Salerno, presto gli interrogatori

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Sarà durante gli interrogatori di garanzia che le 39 persone finite ai domiciliari per lo scandalo all’Agenzie delle Dogane di Salerno potranno chiarire tutti gli addebiti formulati dalla magistratura, che ritiene di aver scoperto un giro di corruzione senza precedenti in area portuale.

Ma è il numero vorticoso di indagati (quasi cento) che metterà gli inquirenti di fronte ad una mole di lavoro enorme, perché molti di coloro che hanno ricevuto misure cautelari proveranno a farsele revocare ricorrendo al Riesame. Nel mirino, oltre a spedizionieri, operatori portuali, professionisti, imprenditori, ci sono soprattutto i funzionari dell’Agenzia delle Dogane (tra cui l’ex direttore ed il vicedirettore), oltre ad ispettori sanitari, un finanziere e un dipendente della Procura che passavano informazioni sulle indagini.

In pratica, il sistema di corruttela documentato anche nelle intercettazioni puntava a ridurre i controlli, se non ad eliminarli del tutto, per registrare fittiziamente la merce in transito e consentire che il materiale fosse immesso sul mercato senza che fossero pagati i dazi doganali (l’evasione è stata quantificata in oltre un milione di euro).

Ma a colpire i magistrati sono stati anche il traffico di rifiuti ed il contrabbando, reati gravissimi, sui quali anche i funzionari delle dogane hanno cercato di dissimulare piuttosto che collaborare alle indagini. Fin quando non è arrivata una segnalazione dall’interno, che ha squarciato il velo di omertà.

Non è ancora chiaro se oltre a regalie varie e favori qualcuno abbia incassato anche mazzette: dalle intercettazioni emergerebbe qualcosa in tal senso, ma i passaggi vanno messi a fuoco. Di sicuro, l’ufficio dogane di Salerno va ricostruito.

Fonte: LIRATV

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