Ma è il numero vorticoso di indagati (quasi cento) che metterà gli inquirenti di fronte ad una mole di lavoro enorme, perché molti di coloro che hanno ricevuto misure cautelari proveranno a farsele revocare ricorrendo al Riesame. Nel mirino, oltre a spedizionieri, operatori portuali, professionisti, imprenditori, ci sono soprattutto i funzionari dell’Agenzia delle Dogane (tra cui l’ex direttore ed il vicedirettore), oltre ad ispettori sanitari, un finanziere e un dipendente della Procura che passavano informazioni sulle indagini.
In pratica, il sistema di corruttela documentato anche nelle intercettazioni puntava a ridurre i controlli, se non ad eliminarli del tutto, per registrare fittiziamente la merce in transito e consentire che il materiale fosse immesso sul mercato senza che fossero pagati i dazi doganali (l’evasione è stata quantificata in oltre un milione di euro).
Ma a colpire i magistrati sono stati anche il traffico di rifiuti ed il contrabbando, reati gravissimi, sui quali anche i funzionari delle dogane hanno cercato di dissimulare piuttosto che collaborare alle indagini. Fin quando non è arrivata una segnalazione dall’interno, che ha squarciato il velo di omertà.
Non è ancora chiaro se oltre a regalie varie e favori qualcuno abbia incassato anche mazzette: dalle intercettazioni emergerebbe qualcosa in tal senso, ma i passaggi vanno messi a fuoco. Di sicuro, l’ufficio dogane di Salerno va ricostruito.
Fonte: LIRATV