Con mascherina e guanti, incatenato davanti al Comune di Pontecagnano per protestare per la proprie condizioni economiche di profondo disagio e per richiedere a gran voce la possibilità di lavorare. Ha minacciato anche lo sciopero della fame e della sete il
32enne che ha deciso di fare questo gesto disperato pur di farsi ascoltare.
Esige il diritto al lavoro anche perché ha una moglie e due figli a cui badare. Non è la prima volta che iniziative di protesta di questo tipo si registrano nel salernitano ed il timore è che la crisi provocata dalla diffusione del Covid-19 possa portare ad un ripetersi delle stesse in futuro.