Questi i due obiettivi del progetto ideato dal centro studi FedAPI – Federazione Artigiani e Piccoli ImprenditorI – per far fronte alle esigenze evidenziate dagli iscritti e sviluppato da un azienda salernitana.
Barbieri, estetisti e parrucchieri, infatti, per soddisfare le esigenze dettate dall’accesso al salone in base alla metratura, saranno costrette a licenziare i propri dipendenti.
Di qui l’istanza di Fedapi, che chiede, nello specifico, un’ordinanza nazionale che stabilisca modalità uniche per tutto il territorio e alle autorità competenti di garantire l’istallazione dei container per la creazione di cabine che permetterebbero di far lavorare in sicurezza più persone, servire contemporaneamente più clienti senza assembramenti e in totale sicurezza.
Per concretizzare tale ipotesi saranno necessari una serie di adempimenti:
– ai sindaci FedAPI chiederà di snellire le procedure per le autorizzazioni e di ridurre al minimo i costi di occupazione del suolo pubblico (ed ove possibile azzerarlo);
– all’Asl FedAPI chiederà il rilascio in modo preventivo di un parere favorevole in merito alla garanzia del rispetto della normativa in merito all’idoneità;
– al Governo e ad Invitalia si chiederà l’inserimento di queste spese tra quelle che possono beneficiare del credito di imposta e del contributo a fondo perduto.
«L’idea – spiega il presidente nazionale di Fedapi, Pietro Vivone – nasce con il duplice scopo di proteggere ma anche di far ripartire le attività. Noi faremo la nostra parte per ricevere il sostegno delle istituzioni, perché ora più che mai è necessario il lavoro di squadra».
Ottima iniziativa
rimettiamoci tutti in ordine: legalità’, fatturazione, e niente abusivismi. Chi continua a fare pratiche pericolose per la salute immediatamente denunciato
u bell che ci stanno sempre le cretine che per sparagnare una cos’ e sord si fanno mettere in faccia le punture cinesi, e poi si lamentano
Noi vogliamo approfittiamo di questa situazione per mettere ordine nella nostra categoria. Noi paghiamo le tasse, abbiamo centri estetici legali e autorizzati e non facciamo trattamenti di estetica prerogativa dei medici e ne’ vogliamo farne. Vogliamo che le abusive vengano perseguite penalmente perche’ non si faccia di tutta l’erba un fascio, ma devono essere anche perseguite le figure commerciali che vendono, ovviamente in nero, alle abusive filler e botox scadenti che oltretutto sono ad esclusivo appannaggio della classe medica.