Delle associazioni gestiranno gli spazi e vi saranno dei cartelli informativi. Molto importante sarà mantenere la distanza di sicurezza di 5 metri tra un ombrellone e l’altro. Addio alla “respirazione bocca a bocca”.
Come riportato da Repubblica, Sergio Iavicoli, direttore del dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’Inail e membro del comitato dei tecnici, ha spiegato che il testo sull’estate al mare è pronto. Si tratta di “un documento tecnico nostro e dell’Istituto superiore di sanità, che viene valutato dal Comitato tecnico scientifico per supportare il decisore politico nelle sue scelte. Il punto qualificante è l’ invito alle amministrazioni a gestire i vari aspetti, dalla mobilità privata e pubblica alle infrastrutture, valutando l’ indice di affollamento delle spiagge. Chiediamo ai Comuni, di far registrare le persone anche usando app che permetta di prenotarsi nelle spiagge più affollate”.
Ecco le regole
Il primo punto si riferisce agli stabilimenti, che servirà poi per trattate anche gli accessi alle spiagge libere. La distanza di sicurezza dovrà essere rispettata anche quando ci si trova in acqua e si sta nuotando. Molto importante sarebbe riuscire a favorire la prenotazione, in modo da poter eventualmente ricostruire i contatti di soggetti risultati in seguito positivi. Sempre a questo scopo il pagamento dovrà avvenire senza l’uso dei contanti, favorendo la tracciabilità. Gli utenti dovranno seguire dei corridoi di entrata e di uscita all’interno degli stabilimenti. Se una famiglia si fermerà per più giorni, le dovrà essere assegnato sempre lo stesso ombrellone e, sarà compito del personale presente, accompagnare i clienti al loro posto.
Misure anti assembramento dovranno essere previste anche nel caso di pioggia e temporali. Per quanto riguarda le distanze, tra una fila e l’altra di ombrelloni dovranno esserci 5 metri. Mentre tra ombrelloni della stessa fila basteranno 4,5 metri. Sdraio, lettini, e sedie dovranno comunque trovarsi a 2 metri dall’ombrellone più vicino al nostro. Giochi e attività sportive che possono mettere a rischio il distanziamento sono vietati. Anche le piscine degli stabilimenti non potranno essere utilizzate e resteranno quindi chiuse. Si dovrà indossare la mascherina fino a quando non si arriva all’ombrellone. Questo per quanto riguarda gli stabilimenti balneari.
Turnazioni orarie e prenotazioni
Per le spiagge libere invece ci dovranno pensare gli enti locali. Ai vari ingressi saranno posizionati cartelli con le indicazioni da dover seguire. “Anche al fine di favorire il contingentamento degli spazi, va preliminarmente mappato e tracciato il perimetro di ogni allestimento di ombrellone, sdraio e sedia. Ad esempio con il posizionamento di nastri”. Le regole inerenti le distanze di sicurezza da mantenere sono uguali a quelle degli stabilimenti. Verranno probabilmente definite delle turnazioni orarie e delle prenotazioni di spazi, da effettuare anche online. Ovviamente anche in questo caso igiene e pulizia dovranno essere assicurati. Come proposta, quella di far gestire le spiagge libere a enti e associazioni di volontariato. Vita dura anche per i bagnini che dovranno dimenticarsi la classica tecnica della respirazione bocca a bocca. Dovranno utilizzare altri modi per salvare la vita ai bagnanti in pericolo.
Fonte IlGiornale.it