A scriverlo in una lettera inviata alla nostra redazione la Prof.ssa Marianna Amendola, Animatore Digitale e Funzione Strumentale “Supporto ai docenti” IIS Galilei Di Palo di Salerno
“Io non credo – prosegue la prof Amendola – che un’altra categoria di lavoratori sarebbe stata così pronta a rivoluzionare il proprio lavoro, in pochissimo tempo, se non perché l’insegnamento, per molti di noi, è una vera e propria missione. Certo non si può pretendere che sia tutto perfetto in una fase sperimentale, partita necessariamente senza progettazione e preparazione.
Ma si immagina lei se tutti i giornalisti fossero stati mandati ad insegnare nelle scuole da un giorno all’altro? Cosa sarebbe successo? Prima di fare pubblicamente certe affermazioni si dovrebbe avere un po’ di cautela, quella che certamente stanno avendo insegnanti e professori nell’erogare lezioni a distanza con tutte le difficoltà del caso”
Esperimento mal riuscito e non per colpa del corpo docente. Un tentativo maldestro di sopperire. Specie per le scuole primarie e medie la presenza in classe e’ l’unica strada percorribile. Per non parlare poi delle famiglie con tre o piu’ figli impossibilitate a creare condizioni decenti di presenza virtuale. Piu’ che imparare qualcosa di nuovo sono stati solo creati oggettivi disagi alle famiglie.