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Senza tifosi non può riprendere il calcio: Ultras firmano documento

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Gli ultras di oltre 150 tifoserie italiane tra le quali anche 5 gruppi ultras della Salernitana (Nuova Guardia, Nucleo Storico, Igus, Frangia Kaotica, Prigionieri di una fede), la curva Sud Catello Mari di Cava de’ Tirreni, gli Street Urchins Pagani, gli Ultras Scafati 1922 e Inafferrabili, Ultras Angri insieme per la prima volta anche di molte tifoserie europee (spagnole, francesi e tedesche in primis) hanno diffuso un comunicato in cui chiedono che i campionati di calcio, interrotti dalla pandemia, non riprendano.

Il documento, dal titolo “Stop football, no football without fans”, illustra le ragioni della protesta dei tifosi, che chiedono di non fare ricominciare i tornei, prima che sia possibile ripopolare gli stadi, e ritengono le partite a porte chiuse un controsenso rispetto alla natura stessa dello sport più popolare del mondo.

“I campionati dovrebbero ripartire a porte chiuse, senza il cuore pulsante di questo sport popolare: i tifosi. Nel nostro documento abbiamo sollecitato gli organi competenti di mantenere il fermo delle competizioni calcistiche, fino a quando l’affollamento degli stadi non tornerà un’abitudine priva di rischi per la salute collettiva”.

“Oggi il calcio è considerato più come un’industria che come uno sport. Sono le pay-tv a tenere sotto scacco le società, in un sistema basato solo ed esclusivamente su business e interessi personali: se non verrà ridimensionato, porterà alla morte del calcio stesso. Se noi ultras intendessimo lucrare sulla nostra passione, come ci capita di leggere e sentire in questi giorni, spingeremmo per la ripartenza dei campionati”.

“Tutto questo deve cambiare. Siamo pronti a confrontarci con chi di dovere, per riportare il calcio ai suoi albori, per tornare a vivere la nostra più grande passione in prima persona, per fare in modo che questo torni a essere uno sport popolare”.

 

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