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Vietato annegare: i bagnini non possono fare la respirazione bocca a bocca

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È fatto divieto di annegare. Gli italiani che si apprestano ad andare in spiaggia con mascherina e guanti saranno i nuovi eroi italiani. Dovranno sfidare la rifrazione del plexiglass di sicurezza, che abbasserà della metà il rischio di coronavirus e alzerà del doppio quello di prendersi un coccolone. Potranno fare il bagno solo se nuoteranno, e nel farlo non potranno annegare. Il documento tecnico di balneazione sfornato dall’Inail prevede infatti che per salvare vite i bagnini non potranno salvare vite.

Ovviamente i bagnini non potranno usare mascherine o tute di sicurezza per fare salvataggi, potranno soccorrere il malcapitato, portarlo a riva e non effettuare la respirazione bocca a bocca per il rischio di eventuali contagi. La disposizione spiega che il soccorritore dovrà “valutare il respiro soltanto guardando il torace della vittima alla ricerca dell’attività respiratoria normale, ma senza avvicinare il proprio volto a quello della persona da soccorrere”.

La disposizione ha destato certo qualche perplessità e fatto discutere, visto che soccorrere in un ambiente in cui non ci si potrà proteggere con gli adeguati dispositivi persone in difficoltà sarà difficile, ma soprattutto, a quanto pare, vietato. Sembra, quindi, che per l’estate 2020 sarà vietato annegare.

fonte IlMattino.it

L’argomento è stato ripreso anche da Il Fatto Quotidiano e stiamo parlando, in sostanza, di un documento che INAIL e ISS riprendono dall’Italian Resuscitation Council (IRC) e dall’European Resuscitation Council (ERC), e nel pezzo pubblicato dal Fatto troviamo l’elemento tralasciato dall’Huffington Post: “Senza venire meno della necessità di continuare a soccorrere prontamente e adeguatamente le vittime di arresto cardiaco“. In sostanza non è consentita la respirazione bocca a bocca ma bisogna comunque intervenire adeguatamente sulle vittime di arresto cardiaco.

C’è di più: Huffington Post dà per scontato, probabilmente, che la respirazione bocca a bocca sia l’unica manovra applicabile nei casi di annegamento, ma come riporta Il Fatto i soccorritori sanno che possono ricorrere anche alle bombolette di ossigeno o al palloncino autoespandibile, proprio senza avvicinare il viso a quello dell’annegante. Generalmente le bombolette di ossigeno e i palloncini autoespandibili (detti ambu) rientrano tra le dotazioni di sicurezza dello stabilimento balneare.

A pagina 17 del Documento tecnico sull’analisi di rischio e le misure di contenimento di contenimento del contagio leggiamo:

Pertanto, ogni volta che viene eseguita la rianimazione cardiopolmonare (RCP) su un adulto è necessario diffondere le indicazioni fornite da ERC e IRC come di seguito riportato.

In attesa di nuove evidenze scientifiche, si raccomanda di valutare il respiro soltanto guardando il torace della vittima alla ricerca di attività respiratoria normale, ma senza avvicinare il proprio volto a quello della vittima e di eseguire le sole compressioni (senza ventilazioni) con le modalità riportate nelle linee guida. Se disponibile un DAE utilizzarlo seguendo la procedura standard di defibrillazione meccanica.

Le linee guida per la RCP (rianimazione cardiopolmonare) sono elencate in quasi tutti i siti tematici. Nel documento viene indicato anche l’utilizzo del DAE quando disponibile, da impiegare seguendo la procedura standard. Il DAE è nient’altro che il Defibrillatore Automatico Esterno.

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