Come racconta il Quotidiano di Puglia, gli agenti stanno cercando di risalire all’identità dell’uomo – ancora sconosciuta – tramite l’IP e il dispositivo utilizzato. L’applicazione utilizzata per le lezioni, Collabora, permette le videolezioni e l’assegnazione dei compiti in remoto e per accedervi è necessario l’invito attraverso un link inviato dal docente.
Lo sconosciuto potrebbe dunque aver avuto un link da qualcuno ed essersi inserito per poi procedere con gli inaccettabili atti sessuali di autoerotismo. Nei mesi scorsi c’erano stati addirittura casi di hackeraggio degli smartphone in relazione all’utilizzo del portale, e per sicurezza si era deciso di far accedere solo chi aveva un account registrato. L’uomo è entrato due volte nella chat: prima per pochi secondi, poi successivamente per masturbarsi.
Fonte Il Mattino
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