Nel protocollo licenziato dal comitato tecnico scientifico le regole relative a questi aspetti, secondo le società che si sono ribellate, sarebbero troppo rigide. Da qui, l’incontro di ieri per proporre altre alternative. Dal confronto della Lega di A con Figc, con il presidente dell’FMSI, Casasco, ed il rappresentante dei medici della massima serie, Nanni, è emerso che sono state elaborate integrazioni per risolvere alcuni problemi del nuovo protocollo relativo agli allenamenti sportivi di gruppo.
Tali integrazioni verranno sottoposte al Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, al Ministro della Salute e al CTS. Anche il presidente della Figc, Gravina, ha fatto sapere che si sta cercando di trovare degli aggiustamenti, dei punti incontro per risolvere qualche piccolo ostacolo all’applicazione del protocollo”.
Pur auspicando un atteggiamento di prudenza da parte di tutti, il numero uno della Federcalcio ha evidenziato la grande difficoltà riscontrata dalle società nel reperire strutture ricettive disponibili perché ancora bloccate.
“Dunque dobbiamo consentire – ha detto – condividendo il percorso con i ministri Spadafora e Speranza, una piccola variazione al protocollo che possa consentire di continuare gli allenamenti trasformandoli da individuali in collettivi”.
Sulla quarantena dell’intera squadra, Gravina ha precisato: «Quello che ci preoccupa, e lo abbiamo rappresentato al ministro Spadafora trovando accoglienza e considerazione, è il tema della quarantena obbligatoria per tutta la squadra in caso di un nuovo positivo. È un problema e lo stiamo affrontando con determinazione, prudenza ma attenzione per evitare che un rapporto stressato possa generare tensione e bloccare la partenza del campionato. Un altro tema sul tavolo è la responsabilità dei medici, ma credo che l’Inail abbia già chiarito con una circolare che c’è responsabilità solo in caso di dolo o colpa grave».
Infine, Gravina non chiude le porte ad un cambio di format nel finale del torneo. «L’ipotesi playoff – dice – è ancora in piedi».