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Gesac pronta a licenziare piu’ di cento lavoratori all’Aeroporto di Capodichino

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Il 25 marzo scorso esprimemmo parere negativo alla richiesta della CIGS da parte della società Aeroportuale GESAC e denunciammo che: “L’accordo non assicura un reintegro del personale dipendente in tempi certi e che avrebbe causato una vera macelleria sociale nell’indotto aeroportuale”, avevamo ragione, pronti più cento licenziamenti all’Aeroporto di Capodichino”. E’ quando denuncia il Segretario Regionale CNAL Trasporti Antonio Ronghi.

“Noi della CNAL fummo lungimiranti – ha continuato il dirigente sindcale Ronghi -mentre gli altri sindacati, che firmarono senza riserve, si spera in buona fede, furono molto ingenui ed ora hanno forse capito che la Gesac intende liberarsi dell’indotto e mandare sul lastrico più di cento famiglie che fino ad oggi operavano nei servizi dell’indotto aeroportuale. Dai carrellini portabagagli agli operatori addetti all’assistenza dei disabili. Fino a cancellare i lavoratori addetti alle varie “aree dell’aeroporto”.

La Regione Campania e la Città Metropolitana di Napoli sono soci di Gesac e partecipano alla ripartizione dei dividendi. Perciò – ha concluso Ronghi – ci chiediamo se  De Luca e De Magistris condividono la politica dei licenziamenti adottata dalla Gesac, il che sarebbe in totale contrasto con le tante rassicurazioni di interventi a tutela del lavoro e a favore dei più deboli che provengono, particolarmente in questa emergenza Covid_19, dalle massime espressioni della Regione Campania e della Città Metropolitana di Napoli, ai quali abbiamo chiesto un urgente incontro prima di passare alle azioni di protesta”.

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