E’ un metodo che non accettiamo perché il rischio è ritrovarsi con ulteriori adempimenti oltre a quelli già previsti a livello nazionale e accettate da tutte le Regioni tranne la nostra. Auspichiamo inoltre che ci consenta di accogliere gli ospiti stranieri dal 3 giugno come previsto già nel calendario nazionale. Anche in questo caso, ulteriori azioni che bloccano l’accesso verso la nostra regione ci condannerebbe all’oblio per questa stagione, già compromessa.
Il governatore si fidi di noi operatori dell’ospitalità ed accoglienza, abbiamo esperienze e competenze e siamo i primi a voler tutelare noi stessi, i nostri collaboratori e gli ospiti ma è inderogabile riaprire, dando anche chiari segnali internazionali. Va bene effettuare verifiche ai varchi regionali per evitare contagi ma occorre anche buon senso. La posizione attendista della Campania ci vede oggi penalizzati verso altre regioni che stanno lavorando ad una strategia.
Serve un progetto di promozione turistica Campania Sicura che evidenzi il fatto di essere uno dei territori meno colpiti dalla pandemia ed offre opportunità concrete verso i flussi turistici . Occorre una sinergia in questo senso. Mentre le Regioni Lazio e Emilia Romagna danno contributi a tutti finanche per l’apertura dell’attività, noi abbiamo migliaia di famiglie che vivevano di solo reddito turistico, che chiusi per decreto, a seguito dell’epidemia non sanno come fare.
Abbiamo tante opportunità che possiamo cogliere soprattutto per una riorganizzazione turistica che è però inderogabile. Basta attendismo, servono azioni concrete per incentivare flussi di turismo anche un con voucher regionale immediatamente spendibile in tutte le strutture, accordi con compagnie aeree, realizzare punti territoriali di accoglienza, lavorare ad una governance del turismo che in questi anni non c’è stata.