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AIC, Calcagno: “I calciatori non vogliono giocare a tutti i costi”

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Lo dice in modo chiaro Umberto Calcagno. Quel passaggio “i calciatori non vogliono giocare a tutti i costi” chiarisce e ribadisce la posizione espressa da tempo. Va bene ripartire, perché il calcio in Italia è un’azienda economica importante e perché, per certi versi, svolge anche una funzione sociale, ma bisogna farlo in assoluta sicurezza. Le posizioni tra le varie componenti non sono ancora allineate e così il protocollo tarda ad arrivare.

Per l’Associazione Italiana Calciatori sono stati fatti passi in avanti ma ci sono ancora alcuni punti che sembrano insuperabili. Come la modalità con la quale si dovrà trattare l’eventuale presenza di un contagiato all’interno del gruppo. Se tutta la squadra dovrà restare in ritiro per due settimane, durante la fase della preparazione o del campionato, secondo l’Aic si creerebbero problemi enormi per i club. Soprattutto per quelli, e sono tantissimi, che non hanno una propria struttura.

L’Aic ha un confronto costante con le altre componenti del calcio italiano per gestire al meglio il presente ma pensa anche al futuro.

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