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Decreto Rilancio, Mattarella firma il provvedimento. Bonus per autonomi in 2-3 giorni

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Il presidente Sergio Mattarella ha firmato il decreto Rilancio. Il provvedimento sarà pubblicato in nottata in Gazzetta Ufficiale. A una settimana dall’ok del Cdm il governo è riuscito a chiudere e a “bollinare” la maxi-manovra da 55 miliardi con i nuovi aiuti a famiglie e imprese e le risorse, assicura in tv il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, saranno “subito disponibili, per gli autonomi il bonus arriverà al massimo in 2-3 giorni”.

Il provvedimento lievitato a 266 articoli Mentre il Parlamento, andando un po’ a rilento, è ancora alle prese con il decreto per garantire liquidità alle imprese, già è in arrivo, quindi, il nuovo provvedimento, lievitato nell’ultima versione a 266 articoli, che contiene tra l’altro “il bonus babysitter o per i centri estivi” fino a 1200 euro, che si potrà chiedere “da domani”, ha sottolineato Gualtieri, ma anche un ventaglio di nuovi interventi per le imprese, come gli aiuti a fondo perduto che non si rivolgeranno solo ad autonomi e professionisti (fino a 1000 euro nella terza tranche) ma anche alle piccole imprese fino a 5 milioni di fatturato.

Le piccole imprese avranno più tempo per rimborsare il prestito garantito dallo Stato

Sempre le piccole, come annuncia il vicesegretario del Pd Andrea Orlando, avranno più tempo per rimborsare i prestiti garantiti al 100% dallo Stato fino a 25mila euro: con un emendamento al decreto imprese, che sarà votato nelle prossime ore, il termine per restituirli passerà da 6 a 10 anni. E sempre in Parlamento si dovrebbe risolvere il nodo della responsabilità in caso di contagio, che, sarà chiarito con una norma, non ci sarà per quelle attività che rispettano tutte le regole anti-Covid per la sicurezza dei luoghi di lavoro.

Colmato il “buco” normativo sullo stop ai licenziamenti

Il ritardo nella pubblicazione della maxi-manovra per fronteggiare i danni economici dell’epidemia, intanto, ha lasciato un “buco” normativo sullo stop ai licenziamenti, già previsto dal decreto Cura Italia e che il governo ora proroga di altri tre mesi con il decreto Rilancio: lo stop, infatti, è “scaduto” il 17 maggio, dando così la possibilità alle imprese in difficoltà in questi giorni – e finché il nuovo decreto non sarà pubblicato – di licenziare per giustificato motivo.

A chi ha rischiato di perdere il posto fisso nonostante gli interventi messi in campo finora (9 settimane di Cig che ora saranno raddoppiate, ma con solo altre 5 settimane che si potranno chiedere fino a fine agosto, le altre 4 tra settembre e ottobre) si aggiungono anche i contratti a tempo determinato in scadenza in questi mesi di crisi (che si potranno però rinnovare senza causale, per la sospensione temporanea del decreto Dignità).

Ora il testo passerà al vaglio delle Camere

Ora comunque la parola passerà alle Camere che avranno a disposizione una dote di circa 800 milioni per le modifiche: di sicuro si tornerà sul tema delle scuole paritarie, per le quali, secondo il ministro Elena Bonetti, Gualtieri aveva preso un impegno fino a 120 milioni. Ma anche sulla questione dei professionisti che già lamentano l’esclusione dai contributi a fondo perduto previsti per le imprese.

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