E’ quanto dichiara in una nota Giovanni Giudice della Segreteria della Cisal Terziari.
“Nel nostro quotidiano virtuale abbiamo assorbito e divorato tutte le notizie che ci venivano trasmesse, abbiamo dovuto acculturarci sulla forza mondiale di un nemico invisibile. Abbiamo ascoltato tutto e il contrario di tutto. Ora dobbiamo riaccendere, lo ripeto, in sicurezza, i motori. Bisogna soprattutto riaccendere i motori del Turismo”.
“E’ il settore più devastato e colpito da questa pandemia. Il 18 maggio si sono riaccese le luci delle insegne del commercio e dell’artigianato, il 25 di questo mese, tocca alla ristorazione ed agli Alberghi. La domanda in quanti riapriranno quale sarà la loro forza lavoro? Quanti saranno i lavoratori e la grande pletora degli stagionali che ritorneranno alle strutture ricettive”.
“Nella Provincia di Salerno – aggiunge – quando si parla di turismo il riferimento è soprattutto alla fascia costiera: l’Amalfitana e la Cilentana, turismo per la maggior parte stagionale dai 6 agli 8 mesi di lavoro che permettono di ricevere un assegno di disoccupazione con durata dai 3 ai 4 mesi”.
“Ora questa tutela è terminata, in tempi di normalità la maggior parte dei lavoratori erano già stati assunti e allora quale sarà la soluzione che Governo Centrale e Regione propone per loro? Il Governo discute con l’Europa per il fondo garantito, il Recovery fund, ma che prevede tempi troppo lunghi perchè possa essere la panacea di tutti i mali e la Regione Campania riconosce un assegno di assistenza”.
“Ma questi sono solo soluzioni tampone che mostrano tutta la loro fragilità per il settore del Turismo. Bisogna riportare il turismo europeo ed internazionale sulle nostra splendide coste, bisogna adottare sistemi di sicurezza per i turisti che non penalizzino però i gestori con responsabilità penali e bisogna sostenere con finanziamenti a fondo perduto tutti gli operati alberghieri e dell’indotto che ruota intorno al turismo e forse, riferendoci allo slogan che è circolato in questi ultimi mesi “andrà tutto bene“.
non piangiamo solo, rimbocchiamoci le maniche, apriamo gradualmente, facciamo subito promozioni agli italiani per soggiorni scontati, attrezziamo per fronteggiare l’afflusso degli stranieri che certamente arriveranno.
Se aspettiamo solo soldi non va bene, i soldi arriveranno certamente, ma la pandemia non l’ha voluta il governo, quindi basta con le lacrime e facciamo vedere che gli italiani sanno rialzarsi e correre più di prima. Le stagioni turistiche, ma già si doveva negli anni passati,devono durare da pasqua ad ottobre, interrompere un mese e riaprire da dicembre a gennaio.
abbiamo idee, mettiamole in campo è ora di dimostrare al mondo che non sarà il virus o questi buffoni di governi nord europei a fermarci.