Il digitale rappresenta da sempre una delle prerogative della nostra associazione provinciale, dichiara il presidente provinciale Raffaele Esposito, da quando abbiamo cominciato a proporre per primi, lo studio del social media marketing con CCIAA di Salerno ed UNINA anche per gli esercizi di vicinato e per le imprese, PMI storiche e micro attività, questa progettualità ha gettato le basi per la nascita dei CCNDV Centri Commerciali Naturali Digitali e Virtuali che a breve diverranno realtà.
Se avessimo già avuto a disposizione questa opportunità digitale per i nostri commercianti non avremmo avuto l’incertezza e le polemiche ad esempio sul delivery, le potenzialità commerciali delle nostre città dei nostri quartieri, coniugando quindi tradizione ed innovazione ed una bella fetta di etica per quella moda sempre più assordante dello spendere locale e dello spendere italiano e quindi un grande supporto al territorio, sarebbero state a portata di click. Insomma l’opportunità del digitale deve sempre più entrare nelle menti dei piccoli operatori e non deve essere soltanto uno strumento, potente, nelle mani della GDO.
Proprio per questo l’ appello alle istituzione, alla regione Campania al Governatore On. De Luca, per investire concretamente su questa opportunità già a suo tempo anticipata all’ Assessore Regionale Marchiello che può e deve essere fatta propria anche dalla regione Campania e dagli enti locali che possono avere, sostenendo questa idea progetto, uno strumento importante a supporto del commercio locale.
In poco più di 24 ore, dal lancio della terza fase di ascolto digitale sulla cosiddetta “ripartenza”, oltre 50 imprenditori hanno raccolto la nostra proposta digitale e come detto sintetizzato la percezione di imprese e famiglie su tante tematiche.
La scelta della destinazione turistica e su quali basi è orientata, la percezione degli aiuti statali e regionali, la vicinanza dell’ente locale in questa profonda fase di emergenza ma anche altro, sono i primi dati che certificano le prime analisi di Confesercenti provinciale di Salerno.
Dall’analisi di questi primi dati, prosegue il presidente Esposito, abbiamo delle conferme sulla questione liquidità, ritenuta dagli intervistati insufficiente un dato di dissenso altissimo pari al 90%, mentre per l misure di sostegno regionali siamo a dati confortanti perché si è capita la forma di integrazione alle misure statali, un dato di altissimo gradimento pari al 89,7% è quello che esce fuori invece dalla percezione di aver affrontato bene dalla regione Campania la fase emergenziale, mentre imperversa il disorientamento dettato dalle troppe ed articolate disposizioni legislative dall’8 Marzo in poi che hanno alimentato l’aspetto probabilmente maggiormente disprezzato quello dell’eccesso di burocrazia il 63,8 % degli intervistati ha ritenuto le informazioni istituzionali a tutti i livelli poco comprensibili, nonostante questo il 50% delle attività imprenditoriali riapriranno o hanno già riaperto le proprie attività ed il 44% sta ancora ragionando se è o sarà conveniente farlo, soltanto il 36% degli intervistati ad oggi ha dichiarato di essere stato coinvolto dagli enti locali di appartenenza per le cosiddette fasi di ascolto, ed il 43% ha subito danni pari al 100% causa chiusura, il 21% oltre il 30%, il 13% oltre il 70% ed una buona percentuale lamenta l’impossibilità di usufruire delle agevolazioni, altro dato significativo è quello relativo alla spesa da sostenere per l’adeguamento alle nuove normative sanitarie il 55,2 % ritiene queste spese poco sostenibili e soltanto il 36% le ritiene congrue, ristorazione e turismo risultano le categorie percepite maggiormente danneggiate dal lockdown, il 50% si attiverà per le misure di sostegno statali anche se ritenute inadeguate, il 36,2 % non si attiverà in tal senso.
Abbiamo anche chiesto la percezione del senso della “vacanza” con una domanda secca a spiazzare l’intervistato insomma un dato poco rassicurante frutto ancora dell’incertezza sulla mobilità e per i rischi contagio, il 69% degli intervistati ad oggi non andrebbe in vacanza, immaginando una meta lontana, ma più probabilmente non si muoverà dalla propria provincia di riferimento e comunque si recherà in destinazioni vicine così come si evince dai dati spacchettati per la scelta della destinazione dove spicca un 27,6 % nella scelta delle destinazioni di località balneari attrezzate, 10% per i territori che organizzeranno promozioni territoriali, 12,1% la scelta di un turismo collinare, rurale, montano o comunque all’aria aperta, l’85% degli intervistati ammette che per la troppa burocrazia e per la poca chiarezza delle norme avrà bisogno di una fase di consulenza specializzata per ripartire.
Queste insomma le prime analisi sul dato digitale proposte da Confesercenti. Una possibilità di rappresentare al meglio le criticità e le potenzialità delle nostre comunità e del suo tessuto socio economico.