Già nel primo weekend di giugno si prevedono riaperture per due terzi del totale. Le ripartenze non sono semplici, viste le stringenti prescrizioni anti covid19. Ma la programmazione per la stagione estiva potrebbe contare sulla crescita della domanda del turismo green sul territorio nazionale, spinta dalle prescrizioni sul distanziamento sociale.
L’appeal delle vacanze in campagna può essere sostenuto anche dai dati sull’incidenza del coronavirus nei territori rurali. Infatti, delle 43.399 denunce di infortunio da COVID-19 al lavoro registrate dall’Inail appena lo 0,06% riguarda l’agricoltura, dove nelle imprese agricole italiane non si è peraltro mai smesso di lavorare per garantire le forniture alimentari alla popolazione. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base delle denunce complessive di infortunio pervenute all’Inail tra fine febbraio e il 15 maggio 2020.
Un risultato che – sottolinea la Coldiretti – dimostra il maggior livello di sicurezza nelle campagne dove si lavora spesso all’aria aperta ed è più facile mantenere le distanze grazie ai grandi spazi disponibili. Si tratta di una buona notizia sia per quanti lavorano nelle campagne di raccolta estiva in agricoltura che per chi sceglie di passare le vacanze a contatto con la natura nei agriturismi
. L’agriturismo svolge un ruolo centrale per la vacanza Made in Italy nella fase 2 perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità per la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane per garantire il rispetto delle distanze sociali ed evitare affollamento in città, in montagna o al mare.
Gli agriturismi, spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola, e con ampi spazi all’aperto, sono forse – sottolinea la Coldiretti – i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche e con l’arrivo della bella stagione sostenere il turismo in campagna significa evitare il pericoloso rischio di affollamenti al mare o nelle città. I dati dell’Inail – continua la Coldiretti – aprono anche la strada alla disciplina della quarantena attiva per consentire ai lavoratori provenienti dall’estero di collaborare immediatamente in azienda tenendosi separati dagli altri dipendenti.
Una soluzione che – conclude la Coldiretti – consente di garantire professionalità ed esperienza alle imprese agricole italiane grazie al coinvolgimento temporaneo delle medesime persone che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese.