E solo il caso di rinnovare l’esistenza della drammatica e generalizzata carenza di personale, che in un triennio e passata da circa 300 a 120 unità lavorative, che a breve, causa il raggiungimento del limite ordinamentale e quota 100, perderà ulteriori altre 10 unità tali da far collassare con effetto domino tutto il sistema generando ulteriore aggravamento sul benessere organizzativo, ed in maniera principale, sui Cittadini costretti a pagare il conto dello stallo sotto forma di compressione di tutti i servizi.
Altrettanto paradossare e dover prendere atto dell’inadempienza contrattuale, riferito ai sottoscritti accordi decentrati che a tutt’oggi non sono stati resi pienamente esigibili, ove irragionevoli ed ingiustificabili balzelli pseudo burocratesi, stanno concretizzato palese inosservanza e facendo esporre ancora una volta l’Ente a precise responsabilità gestionali ed erariali.
Tale atteggiamento, a nostro avviso rimane oltremodo irriguardoso nei confronti dell’Autorità Statale titolata ad esperire il raffreddamento del conflitto, che ultimamente determinò dichiarazione di revoca dello stato di agitazione proclamato, che alla luce dei fatti susseguiti, costituisce chiara forma sleale di azione sindacale e di totale nocumento dei principi di leggi per il contemperamento della missione di servizio pubblico delle amministrazioni a vantaggio degli utenti e dei cittadini con gli interessi dei lavoratori.
Per quanto esposto, a parere delle scriventi OO.SS. il tutto rappresenta e conferma l’inadeguatezza delle scelte operate, ed in conformità del mandato ricevuto dai lavoratori preannunciano una più ampia azione di tutela dei lavoratori rappresentati, non escludono d’intraprendere incisive azione di protesta con astensione dal lavoro ed eventuali mobilitazioni, mediante la proclamazione dello stato di agitazione dei dipendenti del comune di Scafati.
Nel merito prima dell’attivazione delle preannunciate azioni di tutela, chiedono di conoscere tempo e procedure della completa attuazione dell’obbligazione contrattuale, prima di attivare il tavolo per il raffreddamento del conflitto ex art. 2 legge 146/90 presso la Prefettura di Salerno