Sessanta detenuti dell’istituto penitenziario di Fuorni, a Salerno, hanno sfruttato a pieno l’occasione del «riscatto» sociale grazie al progetto varato dal commissario straordinario per l’emergenza Covid 19, Domenico Arcuri, e dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, su impulso anche del ministero di Grazia e giustizia,. Si sono impegnati, infatti, nella produzione di mascherine chirurgiche – come scrive il quotidiano “Il Mattino” – da destinare all’utilizzo proprio all’interno delle carceri, ovvero da parte di detenuti, agenti della polizia penitenziaria e personale amministrativo. Il carcere di Fuorni, grazie anche alla collaborazione della direttrice Rita Romano, è stato scelto come avamposto per la distruzione delle mascherine in tutto il sud Italia, nell’ambito del progetto “#Ricuciamo”.
Un iniziativa veramente speciale e di forte impatto sociale. Peccato che non possono venderle e l incasso devoluto in beneficenza per iniziative sociali del carcere. Bravi ragazzi
Come ogni tentativo di riscatto, va applaudito ed incoraggiato.
fateli lavorare, bravi!!!
Bravi per l’iniziativa, rimettetevi sulla giusta strada.