L’assenza di cerimonie, matrimoni, feste e eventi si sta facendo sentire e non poco sul nostro comparto. Perdite che si stanno sommando a quelle già registrate durante la quarantena, con imprenditori e cooperative costrette a mandare al macero il 100% della produzione” – spiega Vincenzo Malafronte, presidente del Consorzio Produttori Florovivaisti Campani.
L’uscita del lockdown alla vigilia della Festa della Mamma ha portato solo una breve boccata d’aria per il settore: “Gli effetti della riapertura sono già finiti. Purtroppo oggi scontiamo l’assenza di cerimonie e soprattutto l’impossibilità di programmare. Senza linee guida, senza elementi certi e senza risorse economiche non potremmo piantare e questo pregiudicherà ancora di più la ripartenza” – continua Malafronte.
A questo va aggiunto che con l’avvicinarsi dell’estate ci sarà anche una progressiva chiusura dei cimiteri o quanto meno il divieto di utilizzo dei fiori freschi e questo spiega Malafronte “porterà un ulteriore rallentamento delle vendite per questo voglio rivolgere un appello ai sindaci a scongiurare tale provvedimento e consentire l’accesso dei fiori freschi nelle aree cimiteriali anche in estate. Del resto le cause che avevano portato a tale divieto oggi non sussistono più”.
Un volume d’affari sensibilmente ridotto, basti pensare che tra eventi e cerimonie sono circa 10mila gli appuntamenti saltati solo in Campania e una ripresa che stenta a trovare un orizzonte, come confermato anche dal settore dei flower design che rilancia l’appello dei florovivaisti.
“Chi considera che nel 2021 avremmo il doppio del lavoro perché dovremmo recuperare i matrimoni e le cerimonie saltate quest’anno fa un grosso errore di valutazione. Anzi paradossalmente potremmo trovarci con un settore ingessato e senza approvvigionamenti.
Con l’aggravante di dover comprare dall’estero non aiutando certo il comparto made in Italy. Questo è un momento particolare e dobbiamo ripensare al comparto per questo abbiamo bisogno quanto prima delle nuove linee guida. Senza una visione e una programmazione rischiamo un vero dramma sociale per il nostro comparto” – dichiara Massimo Iodice di Flover.
La Regione Campania, dal canto suo, fino ad ora si è mossa con misure ad hoc (finanziamento da 10 milioni di euro), ma quello che manca è una visione nazionale del comparto: “L’Olanda ha affrontato la crisi Covid-19 con finanziamenti improntati a mantenere una leadership di mercato, intervenendo sul mancato fatturato delle imprese. In Italia il Governo non ha ancora calibrato sulle nostre reali necessità i provvedimenti volti a sostenere la liquidità. Oggi abbiamo bisogno di misure certe che ci permettano di ricominciare a lavorare e produrre” – conclude Malafronte.