Nello specifico le aree interessate dall’entrata in vigore della sosta a pagamento, fino al 30 settembre, salvo le aree debitamente segnalate che lo sono per tutto l’anno come Piazza Izzo e Villa Matarazzo, saranno: nella frazione di Santa Maria, il Lungomare De Simone e il Lungomare Pepi, in Via Naso, Via dei Cantieri Navali, Lungomare Bracale; nella frazione San Marco, Via Porto, in Via A.
Cilento e in zona Pozzillo Piazza Luna Rossa; nella frazione Lago, Piazza Belvedere dei Trezeni e Piazza Campo dei Rocchi in Piazza Madre Teresa di Calcutta e le aree di sosta lungo la pineta e Piazza Papa Giovanni Paolo II, della frazione Ogliastro Marina. I costi del ticket orario, pagabile anche con l’app EasyPark rimangono invariati rispetto all’anno precedente così come il pagamento minimo della prima ora di sosta e le tariffe per gli abbonamenti.
Il controllo è affidato agli ausiliari della Castellabate Servizi e agli agenti della Polizia Municipale. Sono state anche confermate le zone in cui è possibile sostare acquistando un abbonamento, da giugno a settembre. Confermata anche per il 2019 la possibilità per i diversamente abili possessori di contrassegno H di sostare gratuitamente nelle strisce blu per i primi 60 minuti, l’orario di arrivo è da segnalare con disco orario, mentre dall’inizio della seconda ora di sosta resta obbligatorio il pagamento.
Il Sindaco Costabile Spinelli dichiara: «Dopo la sospensione del pagamento predisposto durante il periodo di emergenza, ripristinare le aree di sosta a pagamento qui a Castellabate diventa indispensabile per gestire nell’ordine il traffico veicolare che si fa più intenso nel fine settimana, soprattutto con l’avvicinarsi dell’estate, e vista la possibilità degli spostamenti tra Comuni passato il lockdown».
Dello stesso avviso anche il consigliere delegato alla viabilità Salvatore Marinelli, che aggiunge: «Un plauso al lavoro del Comando della Polizia Municipale che soprattutto negli ultimi mesi si è distinto per l’impegno profuso con le massicce operazioni di controllo legate all’emergenza sanitaria».
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