Dopo gli innumerevoli ritardi da parte dell’Inps nell’erogazione dell’indennità per partite Iva e liberi professionisti, nella giungla di contributi, bonus e incentivi proposti dal Governo centrale e dall’amministrazione regionale, i professionisti e gli imprenditori della Campania rischiano davvero di perdere opportunità e risorse ormai indispensabili per la sopravvivenza della propria attività.
Proprio mentre crolla la fiducia di consumatori e imprese, infatti, sono decine le chiamate allo sportello di assistenza legale messo a disposizione dal Codacons per denunciare il caos informativo e normativo in atto. Tantissimi i punti interrogativi: dalle agevolazioni fiscali al credito d’imposta per l’adeguamento alle prescrizioni sanitarie (sanificazione degli ambienti e degli strumenti utilizzati e acquisto di dispositivi di protezione individuale) ai canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo, dai contributi a fondo perduto all’imposta regionale sulle attività produttive fino agli incentivi per l’efficientamento energetico.
Un quadro sterminato di decreti, di norme e di interventi quasi impossibile da ricomporre in autonomia: la ridda di annunci, di anticipazioni giornalistiche e indiscrezioni ha contribuito a confondere e complicarlo ulteriormente, rendendo in alcuni casi addirittura vane le agevolazioni o le tutele previste.
In molti, letteralmente, non sanno cosa fare, cosa chiedere a chi rivolgersi per saperlo. Un problema che riguarda particolarmente i lavoratori autonomi, iscritti alle casse di previdenza private, spesso esclusi da ogni misura di tutela o direttamente all’oscuro dell’esistenza stessa di tali misure (come bonus e agevolazioni).
Proprio per assistere e informare gli interessati, il Codacons ha messo a disposizione di liberi professionisti e titolari di PMI della Campania un servizio di assistenza legale specializzato, accessibile contattando il numero 89349966 (attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 14 alle ore 17).
Il problema è che chi ci governa, a livello nazionale e regionale, non è calato nella realtà quotidiana e nei problemi concreti dei cittadini.
Per loro l’emergenza potrebbe durare in eterno.
Non si sono per nulla ridotti stipendi, indennità e diarie.