Il pediatra ha commentato l’intenzione del Presidente della Campania, Vincenzo De Luca, di estendere i vaccini agli anziani e anche ai bambini in vista dell’autunno e di una possibile seconda ondata epidemica.
“E’ chiaro che ci troveremo il prossimo inverno in una situazione drammatica. Da qui il richiamo del Presidente De Luca di arrivare ad una vaccinazione al 100%. Forse è esagerato, basta arrivare al 75% – 80% dei vaccinati. Insomma, la sua intenzione è di vaccinare per quanto più possibile gli over 65. Se noi a novembre abbiamo una persona anziana vaccinata per influenza che presenta tosse, raffreddore e febbre, il sospetto che sia un paziente Covid è molto alto. Il discorso vaccino è molto delicato e va programmato subito. Ma soprattutto bisogna essere in grado con strutture territoriali di poterli fare questi vaccini e dare una risposta nei tempi giusti”, ha affermato il medico.
Con i bambini, però, il discorso cambia. “Di recente abbiamo avuto un incontro noi pediatri con il governatore De Luca. Sicuramente i bambini a rischio, con malattie croniche e tumori, vanno vaccinati. Per gli altri, invece, va affrontato un discorso diverso: ci sono studi che dimostrano che i bambini si infettano poco. Sembrerebbe che le mucose nasali dei bimbi abbiano un numero esiguo di ricettori. Se questo fosse confermato, noi avremmo una certezza scientifica. E poi sarebbe di aiuto enorme per la riaperture delle scuole”.
Kawasaki
La sindrome di Kawasaki è una malattia rara, che nei bambini colpisce soprattutto sotto i 5 anni. Ma non sono pochi i genitori preoccupati per le conseguenze di questa patologia.
“Nell’86 era una malattia poco conosciuta – spiega il pediatra Siani nel corso della trasmissione -. Ma nel corso degli anni abbiamo imparato a curarla molto bene. E’ successo che i colleghi di Bergamo hanno segnalato a tutta l’Europa un aumento della Kawasaki nei bimbi e questo ci ha fatto pensare, giustamente, che ci fosse un nesso col Covid. Però questa correlazione non è stata dimostrata e non c’è stata alcuna epidemia di kawasaki”.
Giancarlo Siani
Ha fatto indignare la notizia sulle “mesate” ai parenti di Ciro Cappuccio e Armando Del Core, i killer che uccisero, poco più che ventenni, il giornalista Giancarlo Siani.
“Che le mafie mantenessero i loro familiari o i parenti degli affiliati in carcere era noto. Che fosse così lungo nel tempo, questo mi ha molto colpito”, dice il fratello del giornalista assassinato dalla camorra.
“Sorprende che per 35 anni si riesce ad assicurare una pensione criminale. Se questo può essere considerato un premio per i due killer che non hanno detto tutto, questo non lo so. Quello che colpisce è che mentre le mafie riescono a sostenere le famiglie, lo stato non ci è riuscito. La domanda che mi faccio è: 35 anni fa loro erano dei bambini, come mai non hanno avuto la possibilità dallo Stato di deviare questo percorso di vita? E’ una domanda che dobbiamo porci tutti. La mafia non si sconfigge solo con gli arresti ma anche con la cultura”, chiosa Siani.