Il sindaco – che aveva emanato un’ordinanza sulla movida più estensiva rispetto a quella del governatore della Campania, De Luca – dapprima avrebbe cercato di far rispettare il distanziamento, poi si sarebbe unito anche ai cori intonati dai giovani contro Salerno. In un post, Festa rivendica il suo operato: “C’è chi i giovani li demonizza senza ottenere risultati. Con loro sono a mio agio. Per questo ho deciso ieri sera di fare un sopralluogo per assicurarmi che la ripresa della movida avvenisse nel pieno rispetto delle regole.
In un clima allegro e tranquillo, ho stimolato i giovani alla responsabilità e a continuare ad osservare le regole. Mi sono trattenuto con loro con fare scherzoso e goliardico”.
Poi nel pomeriggio a Salernonotizie il sindaco ha dichiarato: «Hanno cominciato a lanciare cori e ho reputato opportuno assecondarli per calmarli, far passare questo eccesso di entusiasmo. Dalle immagini non si vede bene, ma il mio comportamento è servito.
Tutto va contestualizzato, c’era folla, i selfie hanno consentito il ritorno della calma. Poi c’è stato l’intervento delle pattuglie della Polizia.
Le mie dimissioni? Gli esponenti dell’opposizione sono dei disperati, trovano dei pretesti per farsi sentire. Le immagini possono essere fuorvianti, ma posso rassicurare la comunità che l’atteggiamento che ho tenuto serviva a far tornare la calma. Era l’unica strategia, in mezzo a 200-300 ragazzi, per riportare l’ordine».
Il suo è un linguaggio razzista e discriminatorio nei confronti degli allevatori e pastori di pecore di Avellino.
Che questo sia un emerito idiota non c’è dubbio, è anche superfluo parlarne. Quello che però mi fa più ribrezzo in tutta questa situazione è il codazzo di pseudo-politicanti, sindaci, portaborse e vari personaggi devastati dall’essere eterni secondi, che non hanno perso l’occasione per sgomitare, affrettandosi a commentare quando fatto dal cogxione di turno, così, giusto per avere un minimo di visibilità. Ma al di là di questo, su cui c’è ben poco altro da commentare, vista la scarsissima qualità umana e politica di chi ci governa, fatte alcune dovute eccezioni, sono veramente dispiaciuto che, in un momento come questo, con un Paese distrutto da morti e distruzione di intere economie, tanti ragazzi non abbiano saputo far niente di meglio che cantare odio verso dei connazionali. Ricordo a Bergamo tanti anni fa, ci andammo a giocare la serie A e mentre raggiungevamo lo stadio dai balconi veniva giù di tutto: all’andata molti dei nostri avevano accolto gli atalantini con borghetti bevuti e riempiti di monete, quindi si sapeva al ritorno cosa ci aspettava. Poi, due settimane fa, è arrivato a Salerno un camion da Bergamo, con beni di prima necessità; quando è esplosa la pandemia in Lombardia e non c’era più posto, alcuni cittadini bergamaschi sono stati aerotrasportati a Palermo e lì curati e dimessi. Io non so quando torneremo allo stadio e quando rigiocheremo ad esempio con l’Atalanta, ma sfido chiunque a cantare a cuor leggero bergamo merxa o atalantino ti odio. In Campania siamo stati fortunati, morti ne abbiamo visti pochi: a Bergamo no e questo probabilmente li ha cambiati profondamente. Veniamo fuori da una grande tragedia, le cui conseguenze forse non vediamo ancora completamente e sarebbe bellissimo se potessimo realmente cercare di essere un popolo unito fraternamente, ognuno con i propri colori e le proprie tradizioni ma tutti animati dal rispetto per gli altri. Spiace che i ragazzi di avellino siano mossi da tanto odio: evidentemente non hanno capito che per fare gli italiani non basta stendere un lenzuolo con l’arcobaleno, scrivere #celafaremo e cantare qualche canzoncina dal balcone; continuando così siamo destinati a diventare un paese del quarto mondo…nel terzo forse ci siamo già.
Lo sfottó ci sta, anzi ci deve essere, ma durante le partite o allo stadio. Quello che è pazzesco e folle è vedere questi ragazzi un sabato qualunque, aizzati dal proprio sindaco, lasciarsi andare a comportamenti che sono stati commentati da tutta Italia. Un vero fenomeno da paesologia, per usare un termine di un bravo scrittore irpino. Per fortuna a Salerno queste cose non sono mai successe e mai succederanno.
“Signor” Sindaco,da ex residente di Avellino mi appello alla sua dignità:la smetta di giustificarsi,chieda venia e si DIMETTA!!!
non si dovrebbe nemmeno commentare ma rimanco basito nel vedere la stupidita’ umana dove possa arrivare.
Sono Salernitano, ma mi sta venendo voglia di aggregarmi agli avellinesi! Ora come non mai abbiamo bisogno di Europa. Non di piccoli quartieri con persone che si credono grandi solo tra i loro 10 amici… Bisogna abbattere l’ oppressione.
Ha fatto la figura del pisellone verde
E l’approvo in tutti i sensi la sua eleganza Sig.Matteo(10:50)Ma io so essere anche un grezzo,un cafone!
E con un cafone ignorante dell genere ,non c’è che da parlare che non in certi termini:MINIT RINT O’CESS!(riferito al sindaco di Avellino)
Spero di non aver urtato la sua sensibiltà ed educazione
MA QUANN CE VO’ CE VO’!…
Ancora non sappiamo se siamo fuori dal covid 19,migliaia sono stati i morti ,ci sono famiglie che fanno la fame,negozi che non apriranno più, l’intera economia nazionale che va a farsi benedire e questo uminicchio che dovrebbe rappresentare una città cosa fa si unisce a dei corpi razzisti di quattro dementi ,ma veramente abbiamo dato a pazziella mano i sciem.