«I dati della curva epidemiologica – dice Conte – ci confermano che il sistema di controllo del contagio sta funzionando. A distanza di un mese dal 4 maggio quando è riaperto i numeri sono incoraggianti. Non ci sono situazioni critiche né di sovraccarico delle strutture ospedaliere su tutto il territorio nazionale. Ci meritiamo il sorriso e l’allegria dopo mesi di sacrifici. Ma il virus non è scomparso, guai abbassare la guardia, ricordiamoci della distanza sociale, l’uso di precauzioni come guanti e mascherine laddove si presentano situazioni rischiose. Ora biosogna uscire dall’emergenza economica. Abbiamo già pompato denaro per aiutare un pò tutti, imprese, dipendenti dall’industria allo spettacolo, al turismo all’agricoltura, con cassa integrazione, bonus e tanto altro. Ora c’è bisogno di rinnovato entusiasmo, dobbiamo rilanciare il paese su tutti i fronti, dalla digitalizzazione di tutti i sistemi alla sburocratizzazione della giustizia. Ora occorre seria riforma fiscale a cui stiamo lavorando come il sostegno alle imprese, all’inclusione sociale. La somma che l’Europa mette in campo deve essere un tesoretto dal quale attingere ma dobbiamo attingere da noi stessi. Tra una settimana a Palazzo Chigi incontrerò tutti.»
Ci rendiamo conto dei ritardi, ci rendiamo conto che ci stiamo confrontando con una legislazione che non era affatto pronta a erogazioni così generalizzate. Di questi ritardi ho chiesto già scusa e stiamo intervenendo per pagare
più velocemente bonus e ammortizzatori sociali”. Dice Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Questa crisi deve essere un’occasione per superare i problemi strutturali e ridisegnare il Paese”.