“L’emergenza sanitaria da Covid19 e la conseguente crisi economica post pandemica – sottolinea Giovine – hanno posto il problema di come progettare il futuro ripartendo dalle energie rinnovabili per minimizzare gli effetti del cambiamento climatico e, contestualmente, per garantire forme di energia green in grado di soddisfare il fabbisogno dell’umanità. Tra gli obiettivi chiave entro il 2030, presentati dalla Commissione Ue, c’è una riduzione almeno del 40% delle emissioni di gas a effetto serra (rispetto ai livelli del 1990) e di raggiungere il consumo di almeno il 32% di energia rinnovabile. “Aumentare considerevolmente entro il 2030 la quota di energie rinnovabili nel consumo totale di energia” è anche uno dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 dell’Onu. “I geologi come tecnici dell’ambiente sono in prima linea – continua il Vice Presidente CNG – per promuovere un uso corretto e sostenibile delle energie rinnovabili. Tra queste, da diversi anni, il Consiglio Nazionale dei Geologi promuove la geotermia, fonte di energia pulita che si rinnova nel terreno con zero emissioni di anidride carbonica”.
L’isolamento cui siamo stati costretti durante la crisi sanitaria ci ha fatto riscoprire l’importanza degli spazi verdi e del verde pubblico urbano come parchi e giardini. Proprio le aree verdi, le foreste e gli ambienti naturali, fondamentali per il mantenimento e la vita delle biodiversità, sono messi a rischio dall’elevato consumo di suolo che, secondo l’Annuario dei dati ambientali 2019 dell’Ispra, è cresciuto in Italia al ritmo di 2 metri quadri al secondo fra il 2017 e il 2018, cementificando o asfaltando 23.000 km2. “L’azione dei geologi deve essere rivolta all’uso consapevole del suolo, alla cura del territorio e alla difesa e mitigazione dei rischi derivanti dal dissesto idrogeologico” conclude Giovine.
Commenta