quattro assoluzioni la vicenda del
presunto testamento falsificato venuta a galla in seguito alla denuncia dei familiari di una donna di
Maiori. La sentenza è stata pronunciata ieri dal gup Romaniello
che, all’esito del rito con il giudizio abbreviato, ha bocciato la tesi della Procura che aveva chiesto due
anni e due mesi di reclusione per gli imputati
È la fine di un incubo per gli imputati, rappresentati dagli avvocati Lucio Basco, Giulia Verdoliva ed Elena Raimo, trascinati in un’aula di tribunale in seguito alla denuncia sporta dai familiari dell’anziana tramite il loro legale di fiducia, l’avvocato Enzo Rispoli, esclusi
dall’asse ereditario attraverso un testamento molto contestato.
A sollevare il caso le due nipoti della anziana secondo le quali la donna non era in grado di fare testamento autonomamente perché soffriva, secondo un certificato medico allegato all’invalidità concessa alla donna dall’Inps, di encefalopatia vascolare con deterioramento cognitivo e motorio.
Secondo l’accusa il medico si sarebbe impossessato di due immobili approfittando dello
stato di infermità psichica della donna, successivamente deceduta e all’epoca dei fatti incapace di intendere e di volere. Al professionista era stato richiesto dai parenti
della signora di assistere la loro congiunta che, non avendo figli, viveva da sola. Il medico, per la Procura, sarebbe riuscito a farsi nominare erede universale estromettendo tutti gli eredi legittimi. Per il giudice il fatto non sussiste
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