I dati sono stati ricavati analizzando le chiamate ai centri antiveleno del Paese. Quasi un americano di età adulta ogni dieci ha dichiarato di aver fatto ricorso a metodi domestici per tutelare la propria salute durante la pandemia.
Le pratiche vanno dal lavaggio di alimenti con candeggina, in alcuni casi usata anche per fare gargarismi, all’applicazione di prodotti disinfettanti per la casa sulla pelle all’inalazione intenzionale dei vapori dei prodotti per le pulizie.
Nello specifico, il 10% del campione di studio ha dichiarato di aver applicato spray detergenti o disinfettanti sul proprio corpo, il 6% ha riferito di inalare i vapori da detergenti o disinfettanti domestici e il 4% ha riferito di bere o fare gargarismi con soluzioni diluite di candeggina.
Nel periodo gennaio-marzo 2020, i centri antiveleno statunitensi hanno ricevuto in totale 45.550 chiamate di esposizione relative a detergenti (28.158) e disinfettanti (17.392), per un rispettivo aumento delle richieste di soccorso del 20,4% e del 16,4% rispetto all’anno precedente.
«Sebbene i dati non siano in grado di dimostrare un legame certo tra le esposizioni e la pandemia – si legge nel rapporto -, è evidente l’associazione temporale con un uso maggiore di questi prodotti». Lo stesso presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, aveva suggerito l’idea di curare il Coronavirus con un’iniezione di disinfettante o con la luce del sole. Poi aveva optato per l’impiego a scopo preventivo di idrossiclorochina.
fonte Open.online
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