I militari della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza intervenuti con le motovedette per salvare il cinghiale in mare aperto hanno trovato sul corpo dell’animale, precisamente sul dorso, una ferita da arma da fuoco.
Federcaccia Campania prende le distanze da questo episodio specificando che “nè le immagini nè i video circolati sul web e comunque l’azione in generale sono riconducibili alla caccia che nel nostro Paese è regolamentata da stringenti normative e viene esercitata regolarmente nel rispetto delle leggi vigenti sia nazionali che regionali”.
“Condanniamo – dichiara il presidente Modestino Bianco – tali episodi ed in generale ogni atto di bracconaggio, sia in difesa dell’attività venatoria svolta con etica e con rispetto dell’ambiente e della fauna selvatica, incastonando il suo svolgimento in un fortino di valori, tradizioni e principi figli della notte dei tempi e tramandati nel tempo sia per tutelare i federcacciatori campani, talvolta oggetto di infondate accuse ed inopportune discriminazioni. Come la sua storia insegna, Federcaccia continuerà a svolgere il suo ruolo di associazione venatoria impegnata anche in attività di tutela e promozione dell’ambiente a salvaguardia di una biodiversità che solo chi pratica assiduamente determinati ambienti può conoscere, capire e valorizzare”.