Poi ci si incammina verso scuola qualche battuta, qualche risata, si inizia. Tutti ignari che il tempo che in quel momento scorreva inesorabile sanciva la fine di un percorso chiuso in maniera indecorosa e indegna. Noi però non lo sapevamo.
Nessuno di noi immaginava che quegli attimi, quei momenti, quelle risate, quel caffè o quella sigaretta o quella battuta fossero le ultime. Si è vero si potrebbero ripercorrere gli stessi passi, nessuno mi impedisce di rifare le stesse azioni, magari anche con le stesse persone e negli stessi orari, ma…no, niente sarà come prima, non torneremo indietro.
E così ci era incamminati va il Liceo per cominciare quello che nessuno pensava fosse il nostro ultimo giorno. Le campanelle suonano 1,2,3,4,5.
Suonano per l’ultima volta ma niente, noi purtroppo non sapevamo nemmeno questo. Si vociferava qualcosa, qualcuno già forse immaginava o pensava ad un possibile scenario futuro ma no, nemmeno il più leopardiano degli studenti poteva immaginare quello che sarebbe successo.
Noi saremo etichettati come i maturandi del 2020, quelli a cui non ci saranno le prove scritte, quelli che l’esame è più facile perché tanto non c’è lo scritto d’italiano, quelli che l’orale è una passeggiata perché tanto non è in presenza e se anche fosse si sarà più comprensivi, quelli che avranno lavorato di meno.
Quelli che però hanno vissuto il loro ultimo giorno senza saperlo, quelli che non si sono potuti abbracciare, non hanno potuto piangere ridere o sorridere insieme, quelli che non hanno potuto vivere fino in fondo ciò che chiude un percorso di crescita che accompagna ognuno di noi dall’infanzia.
Tutto quello che c’è dopo, dad, distanza, lezioni online, non conta. Il resto è noi, per me la scuola è finita da mesi , ma oggi, oggi per la prima volta me ne sono veramente reso conto.
Era il nostro ultimo giorno di scuola, ma noi non lo sapevamo. Era il 4 Marzo 2020.
Suonava la campanella per l’ultima volta. È finita. Prendevo il pullman, tornavo a casa, posavo lo zaino, non lo avrei più ripreso. Finiva così, un percorso bellissimo.
Così è finita la mia scuola. Con le lacrime agli occhi ma il cuore felice dico semplicemente. Grazie, per tutto. Alla stragrandissima, pace interiore.”
Mario Pepe studente Liceo Regina Margherita