Scende anche il numero dei ricoveri ospedalieri totali (da 4.864 a 4.729, quindi di altre 135 unità) mentre i casi attivi totali scendono da 35.262 a 34.730, quindi di altre 532 unità. Devo dire che negli ultimi due giorni la discesa di questi numeri è un pò rallentata; potrebbe essere semplicemente l’effetto weekend, ma guardiamo ai numeri di domani e dopodomani con grande attenzione”. Aspettiamo quindi a cantare vittoria.
Il fallimento dei modelli matematici secondo Silvestri
In un lungo post su Facebook, Silvestri ha parlato anche delle riaperture, viste da molti esperti come un rischio altissimo per tutta l’Italia, e ha sottolineato il fallimento dei modelli matematici, sottolineando che, dopo 20 giorni dalle riaperture di maggio, non vi è nessun segno evidente del ritorno della pandemia che in molti davano praticamente come fatto certo. “Senza fare polemiche, perché ognuno fa del suo meglio, credo sia giusto verso i cittadini italiani, che per mesi hanno compiuto sacrifici durissimi, ammettere questo fatto e promettere che tali modelli non saranno più usati per prendere decisioni politiche, ad esempio per le scuole” ha affermato Silvestri.
La comparsa del Covid
Anche il bollettino di ieri ha confermato la discesa continua, anche se leggermente rallentata. Il virologo ha anche voluto fare il punto sulla comparsa del Covid, che sarebbe avvenuta tra il 6 ottobre e l’11 dicembre del 2019. Questa la conclusione di uno studio realizzato dal gruppo di Francois Balloux all’Istituto di Genetica di University College of London. La ricerca è pubblicata su Infection, Genetics and Evolution e si basa su un’analisi di 7.666 sequenze del nuovo coronavirus, che provengono da numerosi Paesi di varie aree geografiche e che sono state raccolte fino al 20 aprile scorso. Qualora questa datazione risultasse vera, vorrebbe dire che i numeri e le curve epidemilogiche di Covid-19 in Cina sono sbagliati.
Silvestri ha spiegato inoltre che la giornata di ieri,8 giugno è fatidica. Sbagliata la previsione di alcuni esperti, secondo i quali, se non fossimo stati attenti, “avremmo avuto 151mila malati in terapia intensiva. Invece sono 286. E dopo 34 e 20 giorni dalle aperture di maggio, non c’è alcun segno di quel ritorno della pandemia che certi esperti davano per scontato. Quest’ultimo punto è importante e deve essere ricordato con chiarezza”. Silvestri invita quindi a guardare ai numeri e a prendere atto del fallimento dei modelli matematici. I dati mostrano che sono stati inadeguati a prevedere l’andamento reale dell’epidemia
Commenta