In una prima fase durante il periodo dell’emergenza sanitaria, a cura dei Carabinieri del NOE di Napoli e Salerno sono stati eseguiti campionamenti delle acque (ante e post quarantena COVID 19), in differenti punti del fiume -a valle, a monte e intermedio- con la collaborazione dell’ARPAC di Napoli, per analizzare i parametri chimico fisici, batteriologici e la presenza eventuale di fitofarmaci, allo scopo di risalire alle fonti inquinanti e alle attività produttive sulle quali concentrare le verifiche.
Successivamente, l’attività di controllo dei Gruppi Tutela Forestale di Napoli, Avellino e Salerno e del Gruppo per la Tutela Ambientale di Napoli con i dipendenti Nuclei Operativi Ecologici di Napoli e Salerno, si è sviluppata principalmente in due fasi:
- censimento delle 247 principali attività produttive, suddivise per tipologia, presenti nei territori attraversati dal fiume Sarno e suoi tributari (torrenti Solofrana e Cavaiola);
- controllo dei principali impianti produttivi potenzialmente impattanti sullo stato delle acque.
Gli accertamenti condotti hanno permesso di constatare che le probabili cause di inquinamento possono essere ricondotte a:
- scarichi di reflui industriali (prevalentemente conciari per quanto attiene al torrente Solofrana e da industrie conserviere per quanto attiene al Sarno) effettuati illegalmente da aziende che approfittano delle avverse condizioni meteo per evacuare i propri reflui industriali;
- scarichi di acque meteoriche di dilavamento, provenienti dai piazzali esterni delle attività conciarie ed industriali in genere, interessati dallo stoccaggio di rifiuti speciali e/o dal deposito di materiali contaminati;
- scarico di reflui della rete fognaria, costituiti dal “troppo pieno” a servizio della rete stessa e/o addirittura da interi tronchi di rete fognaria non collettati ad alcun impianto di depurazione.
Complessivamente nel corso dei mesi di marzo, aprile e maggio 2020 i Carabinieri dei citati reparti appartenenti alla Regione Carabinieri forestale “Campania” e al Gruppo Tutela Ambientale di Napoli, nell’area del bacino del fiume Sarno (province di Napoli, Salerno e Avellino), hanno:
- effettuato controlli sullo stato delle acque, con prelievi di nr. 6 campioni in differenti punti del corso d’acqua, ante e post “lock – down”;
- effettuato nr. 8 sopralluoghi lungo il fiume Sarno ed i suoi tributari unitamente a personale dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale al fine di censire gli scarichi maggiormente impattanti sull’ambiente;
- controllato nr. 87 attività produttive, sequestrando, mediante apposizione di tappo in cemento, nr. 6 scarichi abusivi;
- verificato nr. 26 scarichi di altrettanti impianti, sequestrandone nr.6;
- denunciato all’Autorità Giudiziaria nr. 48 persone;
- elevato nr. 15 sanzioni amministrative per un importo pari a circa 40.000 euro.
I dati in questione non rappresentano, peraltro, elementi di valutazione definitiva, in quanto le attività di controllo sono tuttora in corso e continueranno nel prossimo futuro, sia d’iniziativa che su delega delle competenti procure di Avellino, Salerno, Torre Annunziata e Nocera, nonché in attuazione di quelli previsti e pianificati nell’ambito dell’Accordo di collaborazione operativo siglato il 16 ottobre 2019 dal Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale con l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale.