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Figc batte Comitato Scientifico: no quarantena per squadra se calciatore è positivo

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Il Protocollo anti Coronavirus era la spada di Damocle che pendeva fino a qualche ora orsono sul calcio italiano.

Le norme del Comitato Tecnico Scientifico imposte dal Ministro Spadafora alla Federazione Italiano Giuoco Calcio prevedevano la quarantena di tutta la squadra di un eventuale positivo ai test Coronavirus.

Abbiamo descritto più volte quanto fosse problematico questo approccio anti Coronavirus: con cinquanta elementi per venti squadre era altamente probabile che un solo contagiato potesse bloccare tutto imponendo la quarantena all’intero team (leggi di più).

A poche ore dal fischio d’inizio di Juventus Milan è arrivata la decisione tanto attesa: contro il Coronavirus la Serie A adotta il modello Bundesliga.

In sostanza qualora si verifichi una positività sarà soltanto l’atleta ad esser posto in quarantena. Tutti gli altri compagni di squadra saranno sottoposti ai controlli anti-Coronavirus e continueranno a disputare regolarmente le gare.

E’ stato finalmente, seppur tardivamente, trovato un punto di compromesso che – come avviene in Germania e negli altri campionati europei – consente di garantire la salute degli atleti e quella collettiva.

Un provvedimento saggio che contribuisce a salvaguardare gli importanti interessi economici dell’azienda calcio ed assicurare un contributo morale importante alla ripresa nazionale post – Coronavirus.

La prossima tappa è adesso quella di riportare, con disciplina e prudenza, i tifosi all’interno degli stadi italiani. Un bel calcio contro il Coronavirus, ben assestato.

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