Della cordata vincente, oltre alla R.c.m., detentrice di una quota pari al 72%, è composta anche dalla belga Dredging International con il restante 28%. La parte progettuale è stata svolta da TECHNITAL S.p.A., SISPI SRL e F&M INGEGNERIA SPA.
Le opere del “Ravenna Port hub”, comprese nella prima fase, del valore complessivo di 235 milioni di Euro (costo del progetto più oneri accessori), consistono nell’escavo di 5 milioni di metri cubi di sedimenti, per approfondire i fondali del porto sino a -12,5 mt con , nel rifacimento del primo lotto di banchine esistenti (per oltre 6,5 km) per adeguarle ai nuovi fondali e nella realizzazione di una nuova banchina della lunghezza di oltre 1.000 mt in Penisola Trattaroli dove sorgerà, tra l’altro, il nuovo Terminal Container.
Il completamento del progetto consentirà anche la realizzazione di aree destinate alla logistica in ambito portuale, per circa 200 ettari, aree direttamente collegate alle banchine, ai nuovi scali ferroviari merci e al sistema autostradale, che rappresenteranno un unicum nel panorama della portualità nazionale.
“Come affermato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale, si tratta di un’opera attesa e straordinaria – hanno dichiarato i fratelli Elio ed Eugenio Rainone – un intervento che resterà nella storia delle opere portuali per la ricaduta nazionale ed internazionale che apporterà al tessuto economico italiano e alla rivoluzione nel trasporto intelligente delle merci”.
L’appalto era riservato esclusivamente ad aziende europee con qualificazione a contraente generale per importi fino a 350 milioni di Euro e con comprovata solidità finanziaria in considerazione del prefinanziamento dell’opera da parte del general contractor per un importo di circa 30 milioni di euro che vengono svincolati a collaudo lavori.