Secondo voci non confermate tutti i calciatori avrebbero rinunciato a 40 giorni di retribuzioni senza distinzioni d’ingaggio tra chi percepisce cifre sontuose e chi meno.
Ma alla base di quest’intesa non è escluso che possa esserci sullo sfondo un bonus, un premio promozione che colmerebbe il taglio. Proprio il co patron granata Marco Mezzaroma sarà a Salerno la prossima settimana non solo per spronare la squadra alla ripresa del campionato ma anche per ratificare gli accordi
Il gruppo allenato da Ventura non ha messo ancora nero su bianco si legge su Il Mattino. Bisogna trasformare le buone intenzioni in fatti concreti con l’accordo collettivo che possa stare bene indifferentemente a 28 giocatori. Dunque, potrebbero essere necessari molto probabilmente incontri singoli tra Mezzaroma e i vari calciatori interessati. Sul piatto, oltre che la mensilità di marzo e quella di aprile, anche i vari premi legati a gol e assist o presenze, quello per l’eventuale promozione in A o raggiungimento dell’obiettivo playoff, ma anche il discorso delle ferie: le società ritengono che esse siano state già scontate a marzo, tuttavia se malauguratamente la squadra dovesse giocare l’ultima partita il 31 luglio all’ultimo atto della regular season – senza andare ai playoff – si ritroverebbe a trascorrere un inedito agosto al mare, per poi riprendere dall’1 settembre.
Un’incognita anche qui. Occorrerà attendere anche la svolta dei dialoghi tra Assocalciatori e Federcalcio su un possibile accordo sul contratto collettivo dei calciatori, che ovviamente rappresenterebbe solo un “consiglio”, ma non un’imposizione su contratti di lavoro già firmati dai diretti interessati: le indiscrezioni pubblicate oggi dal quotidiano Il Mattino parlano di possibilità che ai calciatori venga corrisposto il minimo sindacale per i mesi “surplus” di luglio e agosto (per la B circa 1500 euro) in aggiunta all’intero ingaggio concordato a inizio stagione per l’annata sportiva completa (al netto di accordi di tagli che appunto ogni club deve trovare per evitare il famigerato contenzioso, che pure consentirebbe alle società attualmente di iscriversi al torneo 2020/21). Poi, l’anno prossimo le mensilità sarebbero dieci e non dodici, senza che la modifica comporti tagli all’ingaggio annuale concordato.