BMFL 2020 – “Focus Formazione”, Assessore regionale Marciani: “Formazione basata su competenze”

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Si è tenuto l’evento digitale “Focus Formazione”, speciale della II edizione della Borsa Mediterranea della Formazione e del Lavoro e ulteriore tappa di avvicinamento alla maratona che si terrà nei giorni 25, 26 e 27 giugno.

Moderato dal direttore del quotidiano “La Città” Antonio Manzo, il “Focus Formazione” è stato introdotto da Giovanni D’Avenia, Fondatore Centro Studi Super Sud, e ha visto la partecipazione di Chiara Marciani, Assessore alla Formazione e alle Pari Opportunità della Regione Campania, Bruno Scuotto, Presidente Fondimpresa, Raffaele Sibilio, Docente Sociologia Università Federico II di Napoli, Roberto Sanseverino, Consigliere Nazionale Associazione Formatori.

D’Avenia ha aperto i lavori: “Il diritto all’istruzione e formazione deve essere garantito, al pari della salute, a tutti i cittadini, compresi quelli svantaggiati a causa del digital divide. L’emergenza Coronavirus ha introdotto un nuovo concetto: non è importante dove si lavora ma come si lavora e la valutazione dei comportamenti.

La FAD è efficace se c’è relazione. Una delle principali novità della Borsa 2020 è la piattaforma www.bmflonline.it che permette di usufruire di opportunità di formazione e lavoro.”
L’assessore regionale Marciani, dopo aver evidenziato “la necessità di lavorare a una formazione basata sulla competenza”, ha parlato del sistema duale, della lotta della dispersione scolastica e dell’inclusione lavorativa.

“A tal proposito, tra i corsi brevi più richiesti ci sono quelli da effettuare dopo la terza media, nei quali la valutazione del percorso didattico è affidata a un esperto di ciascun settore, in grado di assegnare una valutazione finale utile a rilevazioni di benchmarking tra corsi – ha sottolineato – Contrariamente al pregiudizio di scarsi sbocchi professionali, sono molto richiesti i corsi nel settore spettacolo, sia per il lato artistico che per il lato tecnico. Con Fondimpresa è attiva una sinergia specifica per la riqualificazione di risorse già impegnate in altri settori lavorativi, attraverso un sistema di certificazione delle competenze, che ha già dato origine a diversi progetti.”

La competenza specifica di Marciani in Pari Opportunità le ha consentito di affrontare la questione del digital divide, che colpisce soprattutto le donne: “In fase 2 le risorse tornate al lavoro sono per il 70% uomini, perciò la Regione è impegnata a sostenere le donne perché non perdano il lavoro, oltre che a garantire occupazione alle donne che ne sono prive, anche attraverso un investimento in maggiori competenze digitali.”

“I dati sulla formazione a distanza durante il lockdown sembrano dimostrare che è necessario elaborare il giusto mix tra formazione a distanza e formazione in presenza. È ancora necessario lavorare insieme per apprendere insieme – ha sottolineato Sibilio – La formazione in presenza non può essere sostituita totalmente perché solo il lavoro in gruppo consente di valutare e rafforzare le skill.

È importante valorizzare le persone, evitando di ingabbiarle, attraverso una maggiore omogeneità delle procedure all’interno di sistemi imprenditoriali simili che aiutino a valorizzare competenze e professionalità. Il divario culturale, emerso con l’avvento della FAD, va colmato con la diffusione delle conoscenze di base, mettendo in campo indicatori per certificare e verificare qualità e competenze.”

“Il lockdown ci ha fatto compiere un salto in avanti di vent’anni – ha affermato Sanseverino – L’Italia deve investire in competenze di discenti e docenti per colmare il gap di competenze digitali. Questo perché lo stile relazionale della formazione a distanza è molto diverso da quello tradizionale e mette in difficoltà i non nativi digitali, rispetto ai più giovani. Fondimpresa e Regione Campania si sono attivate molto rapidamente in questo senso con webinar sulle principali piattaforme, anche in un campo – il sociale – dove persiste il pregiudizio che il digitale non abbia molto senso.”

“Il CoVid ha scoperto un nervo vivo nella preparazione, cultura e mentalità di imprese e lavoratori rispetto allo smart working – ha evidenziato Scuotto –  La formazione continua da parte delle imprese è un’opportunità di crescita, grazie a nuove metodologie di apprendimento. Bisogna cambiare la cultura della misurazione dei risultati della formazione.

Bisogna seguire l’esempio delle grandi imprese, che hanno accantonato il criterio basato sulle ore di frequenza dei corsi in favore di una rendicontazione dell’apprendimento sul campo, da dimostrare in reparto. La formazione a distanza per le imprese durante l’emergenza ha causato difficoltà unicamente nell’organizzazione. La prossima fase prevede un nuovo passaggio culturale consistente nel capire su cosa e per cosa formare, utilizzando la FAD ma parallelamente coltivando sinergie di gruppo che rendono gli uomini parte della comunità.”

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