L’emergenza sanitaria, legata alla pandemia da Covid-19, ha creato non poche difficoltà alle famiglie italiane che si sono trovate a fronteggiare questioni delicate, legate alla propria sopravvivenza e, quindi, al proprio futuro.
La prolungata permanenza in questa situazione di crisi, infatti, ha compresso la domanda interna e ha inevitabilmente modificato l’assetto dei sistemi di protezione sociale complicandone il contesto.
In questa situazione italiana, il Mezzogiorno è destinato a fare da agnello sacrificale in cui non riesce a trovare alcuna ancora di salvezza nelle risposte burocratiche e assistenziali.
L’attuale struttura demografica e occupazionale, infatti, è lo specchio fedele di una società che non ha sostenuto al meglio le famiglie, ha disincentivato la partecipazione al lavoro delle donne e non ha dedicato risorse adeguate ai giovani che rappresentano, di fatto, il futuro.
Sostenere la genitorialità, la funzione sociale ed educativa delle famiglie, contrastare la denatalità, valorizzare la crescita armoniosa dei bambini e investire sul protagonismo giovanile, nonché favorire la conciliazione della vita familiare con il lavoro, in particolare quello femminile.
Sono questi i cardini fondamentali al fine di evitare che la Campania affronti, da qui a breve, un lungo e mortificante viaggio di impoverimento sociale, economico ed antropologico, come spiega Giovanni D’Avenia, Vice Segretario regionale Centro Democratico:
«In questo periodo di emergenza sanitaria, la famiglia risulta essere l’unico luogo di protezione e per questo sono necessari strumenti nuovi volti a sostenerla per non far crollare il nostro Paese. Perché, se si salva la famiglia, si salva anche la società. La regione Campania si pone, così, come protagonista di un’economia delle competenze e delle
conoscenze.
Bisogna costruire il nostro futuro e creare concretamente delle prospettive attraverso incentivi fiscali capaci di rispondere alle aspirazioni dei giovani, vittime di una società poco generosa e affidabile.
Oltre alle agevolazioni da parte del governo – l’assegno unico familiare e quelli destinati alla prima infanzia e alle politiche conciliative e all’occupazione femminile – e a tutti gli aiuti
introdotti dalla regione Campania attraverso il Piano Socio Economico, propongo l’abolizione del bollo sulla prima auto/moto, così come è stato fatto con l’IMU sulla prima casa, e invito le imprese presenti nella nostra regione di predisporre, ai giovani laureandi e laureati, stage e/o tirocini all’estero con obbligo di rientro così da creare una futura
classe dirigente consapevole e preparata.
L’obiettivo a cui dobbiamo mirare è quello di tornare finalmente a crescere, dove il lavoro
finalmente diviene lo strumento principale per aiutare concretamente la
formazione dei nuclei familiari garantendo, così, un futuro migliore».