Questo l’attacco del governatore della Campania, Vincenzo De Luca che nel corso della sua settimanale conferenza su Facebook risponde al segretario della Lega, Matteo Salvini, in merito alla festa del Napoli dopo la vittoria della Coppa Italia in finale contro la Juventus.
Poi l’affondo decisivo contro il leader del carroccio: “Siccome è capitato a Napoli, il cafone ha pensato bene di fare dei commenti. Penso abbia dimostrato di essere tre volte somaro. Primo perché se uno organizza il due giugno una manifestazione in violazione delle norme anti-covid, e non è un giovane tifoso ma un esponente politico, insieme alla vispa Teresa, significa che ha la faccia come il suo fondoschiena, usurato tra l’altro“.
Poi continua: “Secondo motivo di ciucciaria è che si rivolge a me. Bisogna ricordargli che l’obbligo di garantire il rispetto delle norme nazionali riguarda il ministero e il Prefetto. Il presidente della Regione non c’entra niente. Infine siamo di fronte a un atto di volgare sciacallaggio.
Se avessimo adottato lo stesso criterio di strumentalità, noi, Regione Campania, che abbiamo dato una prova di rigore e capacità organizzativa, avremmo dovuto dire parole di fuoco nei confronti di altre realtà del Nord e altri sistemi sanitari dove si sono registrati migliaia di morti. Avremmo scatenato campagne di aggressione mediatica nei confronti di altre parti d’Italia. E invece manifestiamo solidarietà nei confronti dei nostri concittadini”.