Chi l’ha detto che quest’estate gli stranieri non verranno in Italia? «Il trend negativo si è interrotto: basta con le cancellazioni, dall’estero hanno ripreso a prenotare le vacanze da noi», confermano all’Enit, l’Agenzia Nazionale del Turismo. Certo, non sarà una stagione semplice: ma dallo “zero” di alcune settimane fa, quando il nostro Paese era al centro delle cronache mondiali della pandemìa, le cose hanno cominciato a cambiare. E in meno di 3 anni torneranno ancora più turisti del 2019, quello del boom.
Al termine del 2020, gli arrivi internazionali con pernottamento segneranno un 55% in meno. Da un paio di settimane gli stranieri hanno ripreso a fare capolino: tra un mese la loro presenza aumenterà considerevolmente, la svolta dovrebbe arrivare dopo Ferragosto. Saranno europei, e tra quelli long haul – a lungo raggio, cioè provenienti da più lontano – soprattutto russi. Qualche ospite Usa, quasi nulla dalla Cina. Molti a settembre e nella prima metà di ottobre, considerati periodi di soggiorno più “sicuri”.
Il confronto rispetto al 2019 è comunque impietoso: 35 milioni di visitatori e 119 milioni di pernottamenti in meno, persi 23,3 miliardi di euro di spesa turistica in entrata. Però all’estero stanno riacquistando fiducia giorno dopo giorno: lo conferma l’aumento delle richieste e delle prenotazioni fatte via internet ad alberghi, b&b, camping, case-vacanza. Solo nell’ultima settimana, il turismo italiano ha segnato un +43% nelle segnalazioni internazionali.
«L’Italia è un brand credibile. Lo dimostrano i dati e l’intenzione di oltre 300 milioni di persone, che sul web prendono informazioni su una possibile vacanza nel nostro Paese», spiega Giovanni Bastianelli, direttore dell’Enit. Sempre secondo le proiezioni, nel 2022 si tornerà ai livelli di 3 anni fa. Addirittura un 2% meglio.
«Arriveranno soprattutto a settembre»
Qualche giorno fa, 12 minuti di diretta Facebook di un turista nordamericano che a Roma gironzolava tra trattorie e negozi di artigianato, ha fatto decine di migliaia di contatti negli Usa. Per Bastianelli «è cambiata la geografia del turismo, ma anche il modo di vivere l’esperienza. L’ordinario diventa straordinario e fornisce senso di sicurezza. E’ importante trasmettere il senso di una rassicurante normalità, e i giovani – ma tutti i cittadini, anche attraverso le condivisioni social – possono contribuire a questo passaparola virtuale. Il verde diventa un hub della sostenibilità, da cui far ripartire anche il turismo in città unendo parchi, avventure negli spazi aperti e cultura».
Il turismo straniero dovrebbe concentrare gli arrivi nell’ultima parte dell’estate e all’inizio dell’autunno. “Ma non si potranno tirare le somme fino al termine della stagione. Il mondo del turismo si adatta facilmente al cambiamento e all’evoluzione. Venezia (12%) e Firenze (29%) hanno quote piuttosto basse di visitatori domestici – dipendono fortemente dal turismo internazionale – e come tali sono potenzialmente più vulnerabili alla ripresa, a differenza di Torino e Napoli che invece godono anche di un mercato domestico”.
La fiducia dei turisti russi
Nella prima settimana di giugno, gli arrivi internazionali hanno segnato un -85% dalla Cina e un -82,7% dagli Usa. Ma il segno negativo si è fermato, e in altri paesi la percentuale ha ricominciato a risalire: in particolare rispetto ai voli provenienti dalla Francia (-69.4% ) e in particolare dalla Russia (-67,9%). Nel frattempo le prenotazioni dei voli dall’estero per l’Italia sono salite a 300.000, e la progressione è esemplare: -96,3% a giugno, -86,2% a luglio, -79,2% agosto.
Fonte: IlVescovado.it
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